L'assemblea dei redattori rifiuta eventuali "eccedenze"
ROMA. L’assemblea dei redattori dell’Asca considera negativo l’esito dell’ultimo incontro avuto dal Cdr con l’editore, che determina allo stato uno stallo della fase negoziale relativa al conferimento del ramo d’azienda TmNews in Asca spa. È impossibile per i redattori dell’Asca accettare qualsiasi progetto che preveda “eccedenze”, così come si evince dai piani sulla fusione delle due agenzie finora presentati. È altresì impossibile accettare un accordo che non equipari i livelli retributivi tra le due redazioni chiamate ad integrarsi. Si tratta di elementi fondamentali ed imprescindibili per poter leggere l’operazione, seppur con i dubbi connessi ad un mercato in grave crisi, come un potenziale rilancio e non come una mera ristrutturazione pagata per gli anni a venire dai giornalisti e dalle casse dell’Istituto di previdenza di categoria, oltre che dallo Stato.
In vista del tavolo nazionale del 29 aprile p.v. presso la Fieg, con la presenza dei sindacati nazionale e territoriale, l’assemblea invita nuovamente l’Editore a presentare un vero piano di rilancio che fissi, senza rischio di esuberi – di cui l’assemblea dei redattori dell’Asca non vuole assumersi la responsabilità – e con un limite temporale preciso un numero di giornalisti in organico comprensivo di tutte le colleghe e i colleghi attualmente in forza alle due agenzie, fatti salvi casi volontari, da esplicitare, di trasferimento ad altre testate del gruppo o prepensionamenti. L’assemblea dei redattori dell’Asca, nel rispetto delle precedenti determinazioni sullo stato di agitazione, si convoca nuovamente per martedì 29 alle ore 12.00 in attesa di comunicazioni del Cdr presente alla trattativa in sede Fieg e ricorda di aver già conferito allo stesso Cdr un pacchetto di 10 giorni di sciopero.