REGGIO CALABRIA. Aveva nella casa in cui si nascondeva 30 scanner e strumenti per rinvenire microspie Saverio Trimboli, il trafficante di droga affiliato alla 'ndrangheta, inserito nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi del Ministero dell'Interno, arrestato dai carabinieri a Platì dopo 16 anni di latitanza. Nell'abitazione, di proprietà di una persona da alcuni decenni emigrata in Australia, Trimboli nascondeva anche venti radio portatili. I due bunker che il latitante aveva realizzato nell'abitazione, di trenta e 25 metri quadrati, venivano utilizzati da Trimboli in occasione dei controlli delle forze dell'ordine. L'ipotesi che viene fatta dai carabinieri è che Trimboli utilizzasse i due bunker realizzati nell'abitazione in cui si nascondeva quando doveva riunirsi con gli affiliati alla sua cosca. Nella casa, inoltre, i militari hanno trovato diecimila euro in contanti. Saverio Trimboli era gia sfuggito due volte all'arresto, ha rivelato il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri. ''Oggi e' una di quelle giornate belle e importanti – ha aggiunto Gratteri – cui i carabinieri di Locri ci hanno abituato. Trimboli era uno dei latitanti della 'ndrangheta meglio nascosti''.