Il reato è associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva
CREMONA. Cristiano Doni sarebbe stato arrestato perche’ su di lui pesava il rischio dell’inquinamento delle prove. L’ex giocatore dell’Atalanta avrebbe pagato parte delle parcelle del legale di Nicola Santoni perché non parlasse con gli inquirenti.
Dalle prime luci dell’alba, investigatori delle Squadre Mobili di Cremona, Brescia, Bologna, e del Servizio Centrale Operativo, stanno eseguendo 17 provvedimenti restrittivi nei confronti di appartenenti ad una organizzazione transnazionale dedita alla combine di partite di calcio attiva in Italia e in diversi altri Paesi.
Tutti gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
Tra gli arrestati anche il capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, gia’ sospeso dall’attivita’ agonistica per tre anni da parte della giustizia sportiva. Il giocatore, assieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del Ravenna Calcio, sarebbe coinvolto nella ”combine” di due partite dell’Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione.
Alle indagini hanno preso parte anche le Squadre Mobili di Venezia, Bari e Lecce.
L’operazione di oggi costituisce la seconda tranche dell’inchiesta, sempre condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona, conclusasi, lo scorso giugno, con la cattura di 16 altri indagati, tra i quali l’ex calciatore ‘Beppe’ Signori e gli altri giocatori di calcio Marco Paoloni, del Benevento, Vincenzo Sommese e Marco Micolucci, dell’Ascoli.
Dalle prime luci dell’alba, investigatori delle Squadre Mobili di Cremona, Brescia, Bologna, e del Servizio Centrale Operativo, stanno eseguendo 17 provvedimenti restrittivi nei confronti di appartenenti ad una organizzazione transnazionale dedita alla combine di partite di calcio attiva in Italia e in diversi altri Paesi.
Tutti gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
Tra gli arrestati anche il capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, gia’ sospeso dall’attivita’ agonistica per tre anni da parte della giustizia sportiva. Il giocatore, assieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del Ravenna Calcio, sarebbe coinvolto nella ”combine” di due partite dell’Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione.
Alle indagini hanno preso parte anche le Squadre Mobili di Venezia, Bari e Lecce.
L’operazione di oggi costituisce la seconda tranche dell’inchiesta, sempre condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona, conclusasi, lo scorso giugno, con la cattura di 16 altri indagati, tra i quali l’ex calciatore ‘Beppe’ Signori e gli altri giocatori di calcio Marco Paoloni, del Benevento, Vincenzo Sommese e Marco Micolucci, dell’Ascoli.
Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi giocatori ed ex-giocatori italiani, risultati essere coinvolti nel fenomeno del calcio-scommesse, tra i quali Carlo Gervasoni del Piacenza, (allo stato sospeso dall’attivita’ agonistica), Filippo Carobbio (calciatore dello Spezia, ex-Siena), Alessandro Zamperini (ex calciatore di Serie B e Lega Pro) e Luigi Sartor (ex noto calciatore di Parma, Vicenza, Inter e Roma).