Duello. Chiavacci-Miraglia: se ne riparla a giugno
BOLOGNA. I 600 delegati provenienti da tutta Italia avrebbero dovuto eleggere oggi il nuovo presidente nazionale scegliendo tra Francesca Chiavacci e Filippo Miraglia non hanno potuto votare e l’elezione è stata rimandata entro giugno.
La Commissione elettorale non si accordata, infatti sui criteri della composizione del consiglio nazionale che qualcuno voleva fosse eletto con voto segreto (di norma il voto avviene per alzata di mano), anche se usualmente vengono votati per alzata di mano. «La platea congressuale ha ritenuto opportuno non procedere subito alla elezione dei nuovi organismi dirigenti e del presidente – si legge in una nota dell’Arci – Si è scelto di riconvocare l’assemblea entro il 30 giugno, mentre l’associazione sarà retta sino ad allora da un comitato di reggenti composto dal presidente nazionale uscente Paolo Beni e dai presidenti dei comitati regionali».
Il rinvio del voto è arrivato al termine di quattro giorni molto tesi, con l’Arci già fortemente diviso alla vigilia del Congresso.