Adusbef chiede ora di renderlo efficace
ROMA. Bene il ddl del M5S a prima firma di Alfonso Bonafede, approvato oggi dalla commissione Giustizia della Camera, che andrà in Aula mercoledì 20 maggio della prossima settimana, per colmare le carenze di una vecchia normativa approvata nel dicembre 2007 dal Parlamento (Governo Prodi), in vigore dal 1 luglio 2008 (Governo Berlusconi), ma resa inoffensiva dalle potenti lobby che guardano come il fumo negli occhi alla tutela dei cittadini consumatori portatori di interessi diffusi.
Qualora l’impianto soddisfacente del ddl Bonafede, approvato oggi a larga maggioranza in commissione, non dovesse subire modifiche sostanziali, i cittadini consumatori potranno usufruire di uno strumento efficace per accedere ad azioni risarcitorie a tutela dei loro diritti ed interessi, oggi non pienamente garantiti a causa dei limiti contenuti nella vecchia normativa inserita nel Codice del Consumo, invece che nel libro IV del codice di Procedura Civile.
La norma supera così la limitazione per i soli utenti e consumatori, per aprire la possibilità di utilizzare la class action anche ad imprese o persone fisiche che possono trovarsi in una situazione di squilibrio sostanziale a fronte di imprese (o di altri soggetti « forti »), in quanto portatori di interessi diffusi con ingenti benefici anche da un punto di vista procedurale, con l’accorpamento di migliaia di cause che riguardano analoghi comportamenti fraudolenti in una unica azione collettiva.
Occorre affinare la competenza (se del tribunale ordinario o di quello dell’impresa), la figura del rappresentante comune che deve ben delineare le caratteristiche di “comprovata terzietà” necessarie ad un garante e l’espressa ricorribilità in Cassazione per motivi di legittimità contro l’esclusione avverso ai dinieghi di ammissibilità, ma siamo soddisfatti dell’impianto che oltre ad essere un formidabile deterrente contro i comportamenti scorretti, vessatori e truffaldini delle imprese, potrebbe offrire una nuova stagione per l’esercizio dei diritti collettivi e la legalità.
Elio Lannutti (presidente Adusbef)