Nella manovra Monti cancellato il beauty contest
ROMA. Approvati dalla Camera, insieme alla fiducia sulla manovra, due ordini del giorno di IDV e Lega con i quali è stato deciso di indire un’asta a titolo oneroso per l’assegnazione delle frequenze tivù che fino a ieri, con la tecnica del beauty contest, doveva essere ad appannaggio gratuito di Mediaset e Rai. In particolare si è consumato lo strappo tra la Lega e Berlusconi, che solo qualche giorno fa aveva dichiarato che ad una eventuale asta a pagamento “non si sarebbe presentato nessuno”. Mentre per la vendita di altre frequenze destinate al mercato della telecomunicazioni denominata 4G era stato incassato un gruzzoletto da 4 miliardi di euro, ben oltre le più rosee aspettative. In particolare l’ordine del giorno della Lega, che aveva come primo firmatario Roberto Maroni, ha sottolineato la necessità di una gara per le frequenze televisive che favorisca la realizzazione della banda larga, strategica per la modernizzazione del paese, che genererà nuovo gettito. Strano a dirsi, fino a venti giorni fa di tutto questo non interessava nulla a chi era al governo.