ROMA – Amnesty Italia è stata durissima e inflessibile: l'Italia sta vivendo un momento di crescente razzismo nei confronti delle minoranza e degli immigrati. La politica non fa che peggiorare la situazione con l'operazione dei respingimenti, con gli sgomberi dei campi rom e con altre "scelte discutibili".
E' questo il quadro dell'Italia che emerge dal Rapporto 2009 dell'associazione che si occupa di diritti umani nel mondo.
E proprio sul "disprezzo crescente dei diritti umani" si è concentrata Christine Weise, neopresidente della sezione italiana di Amnesty che non ha lasciato, nel suo intervento estremamente chiaro, nulla di sottinteso.
"La politica dell'immigrazione italiana e i respingimenti dei rifugiati che arrivano con le barche in alto mare – ha detto Weise – è espressione di un disprezzo dei diritti umani e delle persone veramente disperate che qui cercano solo aiuto". Nel rapporto si legge anche la questione "libica", ovvero il fatto che gli immigrati respinti vengono portati in uno stato che non prevede procedure di asilo nè alcun tipo di protezione a migranti e rifugiati. Pertanto "considerato l'effettivo controllo che l'Italia ha potuto esercitare, seppur in zona extraterritoriale sulle persone soccorse l'Italia sarà ritenuta responsabile di quanto accadrà ai migranti e ai richiedenti asilo riportati in Libia".
E' questo il quadro dell'Italia che emerge dal Rapporto 2009 dell'associazione che si occupa di diritti umani nel mondo.
E proprio sul "disprezzo crescente dei diritti umani" si è concentrata Christine Weise, neopresidente della sezione italiana di Amnesty che non ha lasciato, nel suo intervento estremamente chiaro, nulla di sottinteso.
"La politica dell'immigrazione italiana e i respingimenti dei rifugiati che arrivano con le barche in alto mare – ha detto Weise – è espressione di un disprezzo dei diritti umani e delle persone veramente disperate che qui cercano solo aiuto". Nel rapporto si legge anche la questione "libica", ovvero il fatto che gli immigrati respinti vengono portati in uno stato che non prevede procedure di asilo nè alcun tipo di protezione a migranti e rifugiati. Pertanto "considerato l'effettivo controllo che l'Italia ha potuto esercitare, seppur in zona extraterritoriale sulle persone soccorse l'Italia sarà ritenuta responsabile di quanto accadrà ai migranti e ai richiedenti asilo riportati in Libia".