ROMA. «Quattromila esuberi sono gestibili». Il segretario generale della Cisl dà la disponibilità della sua organizzazione a sedere a un tavolo di confronto sul piano di salvataggio per Alitalia anche con numeri di questa entità. «Basta che ci siano gli strumenti di accompagnamento, sostegni, ammortizzatori che non rendano drastica la situazione» ha aggiunto Bonanni, spiegando che, «con il risanamento gli esuberi si possono riassorbire».
Il governo, intanto, tace. Il presidente del Consiglio Berlusconi «sta ad Arcore e sta lavorando sulla questione Alitalia», ha indicato il sottosegretario Paolo Bonaiuti. Ed è il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli a ribadire «l'importanza di non parlare di Alitalia in questa fase, in attesa che l'advisor Intesa Sanpaolo finisca il suo lavoro», incassanso l'apprezzamento dello stesso Bonanni. Quando poi verrà definito un piano, indica il ministro, «ci sarà un tavolo a Palazzo Chigi con l'azienda e i sindacati. Certo sappiamo tutti che sarà necessario chiedere qualche sacrificio al personale».
Parole che alcune sigle sindacali vedono come fumo negli occhi. Per esempio la SdL, intercategoriale del trasporto aereo, che denuncia le «troppe voci» sul futuro di Alitalia, con «poche smentite», e ormai da tempo pochissime informazioni ufficiali. Il sindacato, che conta su una fortissima rappresentanza degli assistenti di volo di Alitalia, preannuncia scioperi per i primi giorni di settembre ma, «se la situazione dovesse precipitare», non esclude «una mobilitazione immediata, anche in piena estate». Per il momento sono più caute, ma non meno preoccupate, le altre sigle. Ora si attende una scadenza molto vicina: inizio agosto, quando scadrà il mandato di due mesi dato a inizio giugno a Intesa Sanpaolo. «Berlusconi ci faccia capire se la sua era solo campagna elettorale o se c'è qualche cosa di concreto e di reale oltre alle enunciazioni» chiede la SdL.