ROMA. C'è un "Piano B" per la privatizzazione dell'Alitalia sul quale qualche autorevole tessitore, addentro ai santuari della finanza italiana, sta dando fondo alle sue doti diplomatiche. È un progetto riservato che, secondo fonti autorevoli, ipotizza il coinvolgimento di un grande vettore europeo come Lufthansa o British Airways (Ba).
In queste ore c'è chi sta verificando la disponibilità di una di queste compagnie a presentare un'offerta alternativa alla cordata italiana allestita da Intesa Sanpaolo.
I contatti sono tenuti da autorevoli esponenti del mondo finanziario privato, ma ufficialmente vengono smentiti. Secondo indiscrezioni, l'atterraggio di Lufthansa o Ba sarebbe visto con favore dai principali aeroporti italiani, a cominciare da Aeroporti di Roma. La società è esposta per circa 70 milioni di euro con Alitalia ed Air One e teme di perdere sia i crediti per le difficoltà finanziarie delle due compagnie (che si unirebbero nella «nuova Alitalia») sia una riduzione di ricavi per il calo di attività previsto dalla nuova compagnia. Anche la milanese Sea, in contrasto con AdR sulla questione dell'hub, sembrerebbe però simpatizzare per una soluzione alternativa e più solida rispetto alla cordata di Roberto Colaninno.