ROMA. Con l'arrivo del Natale è allarme abeti finti dalla Cina, sintetici e pericolosi per la salute: meglio puntare su quelli naturali. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'operazione effettuata dai Carabinieri del Nas che, controllando i prodotti dello shopping natalizio, hanno sequestrato in un magazzino di Novara 12mila piante sintetiche Made in China ritenute pericolose.
Al contrario di quanto a volte si crede, l'albero naturale svolge una positiva azione a difesa dell'ambiente poichè durante l'accrescimento assorbe l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici, oltre a provenire essenzialmente da coltivazioni dedicate spesso situate in zone collinari o montane altrimenti destinate all'abbandono e al conseguente degrado idrogeologico. Aree fragili dal punto di vista ambientale dove – precisa Coldiretti – mantenere il terreno lavorato significa garantire la capacità di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie, diminuisce il pericolo d'incendi. Secondo le stime della Coldiretti, saranno circa 6,5 milioni gli alberi di Natale veri acquistati dagli italiani, soprattutto nel prossimo week-end, per una spesa ammonterà a circa 140 milioni di euro. I prezzi vanno dai 15 euro a più di 500, a seconda delle dimensioni, della varietà e del vaso in cui è riposto l'albero e sono sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. Gli abeti naturali utilizzati come ornamento natalizio sono in maggioranza italiani e derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche specializzate che occupano stagionalmente oltre mille aziende agricole situate soprattutto in Toscana, Veneto o Friuli con il restante 10 per cento (cimali o punte di abete) che sono il frutto della normale pratica forestale che prevede interventi colturali di 'sfolli' o diradamenti indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco. Sul mercato – conclude la Coldiretti – stanno arrivando anche gli abeti importati dai Paesi dell'Est Europa venduti spesso nelle grandi catene della distribuzione organizzata a basso prezzo, ma che non sempre assicurano una grande durata".