L’AQUILA. “Yes we camp”: e’ la grande scritta che questa mattina e’ comparsa sulla collina di Roio dell’Aquila, che sovrasta l’intera citta’ ma anche la caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove oggi e’ cominciato il vertice G8. Una scritta che 50 attivisti dei comitati cittadini – nati all’Aquila, per partecipare attivamente alla progettazione della ricostruzione e per vigilare che tutto avvenga nella maniera piu’ trasparente possibile – hanno realizzato con grandi lettere in plastica. E che e’ visibile per tutti coloro che arrivano dall’autostrada A24 (Roma-L’Aquila), ma anche per chi giunge in elicottero o in aereo all’aeroporto dei Parchi, ossia i Grandi della terra che oggi sono nel capoluogo abruzzese devastato dal terremoto del 6 aprile scorso. Un’anticipazione della protesta c’era stata stamane nel centro commerciale l’Aquilone, dove 5 attivisti dei comitati cittadini avevano provato ad esporre uno striscione con la stessa scritta. C’e’ stato qualche tentativo delle forze dell’ordine di farli desistere, ma i manifestanti non hanno mollato e lo striscione e’ stato esposto alla vista dei giornalisti che proprio qui si imbarcano sulle navette per raggiungere la caserma del G8. “E’ una protesta vera e propria – spiega Alessandro Tettamanti, portavoce del Comitato 3e32, che e’ l’ora della grande scossa del 6 aprile – e’ una protesta contro chi ha voluto il G8 in una citta’ distrutta aumentando in modo incredibile i disagi alle persone esasperate da tre mesi di tenda e di privazioni di ogni tipo; e’ una protesta – aggiunge – contro l’aumento di una militarizzazione della citta’ che non si e’ mai arrestata, anzi e’ sempre aumentata. E’ una protesta, infine, contro una rappresentazione di quello che sta avvenendo nella nostra citta’ che non e’ reale. E’ un modo anche per ribadire – conclude Tettamanti – che noi siamo siamo vigili, presenti e verificheremo che tutto quello che sara’ promesso venga realizzato anche in questo G8”.