Il bimbo era in auto con lo zio ed il fratello maggiore di 17 anni, rimasti anch'essi feriti
AGRIGENTO (siena) Sono ancora gravi le condizioni del piccolo Salvatore, 9 anni, rimasto gravemente ferito ieri sera in un agguato avvenuto a Sant’Elisabetta, paese dell’entroterra agrigentino. Il bimbo viaggiava in auto insieme allo zio, di 30 anni, e al fratello maggiore, di 17. E’ stata ricostruita dagli investigatori la dinamica della sparatoria avvenuta ieri sera, dopo le 19 nelle campagne fra Santa Elisabetta e Sant’Angelo Muxaro nell’agrigentino in cui sono rimasti feriti il bambino insieme allo zio e al fratello maggiore.
I tre con altri familiari e amici erano stati a pranzo in una masseria di contrada Mizaro, a Sant’Angelo Muxaro e stavano tornando verso il centro urbano di Santa Elisabetta a bordo di un fuoristrada Suzuki lungo la strada interpoderale seguiti a distanza dalle altre auto con amici e familiari. Improvvisamente – dicono gli investigatori che ieri avevano parlato di un’auto che si era affiancata a quella delle vittime – l’autovettura è stata raggiunta da colpi esplosi da un fucile caricato a pallettoni. I familiari hanno soccorso i tre feriti portandoli all’ ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento.
I tre sono stati colpiti all’addome, al cuoio capelluto e a un braccio. Il bambino, invece, figlio di una casalinga e di un imbianchino, è stato ferito alla testa ed è stato trasferito, in elisoccorso, all’ospedale “Civico” di Palermo. Dopo un intervento chirurgico, le sue condizioni sono ritenute stabili. La prognosi é riservata. Secondo le indagini della squadra mobile di Agrigento, i colpi di fucile sarebbero stati esplosi da una collinetta sovrastante alla strada interpoderale, a distanza di circa un centinaio di metri. I poliziotti, al momento, non escludono nessuna ipotesi, nemmeno quella di un gruppo di cacciatori in azione.