L'aereo personale del generale Martin Dempsey bersagliato da un razzo
(AGI) – Kabul, 21 ago. – Clamorosa prova di forza della guerriglia afghana che, seppure senza provocare conseguenze sostanziali apprezzabili, ha messo a segno un grosso colpo propagandistico non esitando ad attaccare direttamente presso Kabul l’aereo personale del generale Martin Dempsey, capo dello stato maggiore interforze americano e, in quanto tale, massima autorita’ militare Usa dopo il presidente Barack Obama. Nelle prime ore di oggi due razzi scagliati contro la base aerea di Bagram, una quarantina di chilometri a nord della capitale dell’Afghanistan, hanno preso in pieno il velivolo di Dempsey: un C-17 a reazione da trasporto tattico, che era parcheggiato insieme ad altri apparecchi su una corsia di sosta. Illeso il numero due dell’apparato militare statunitense, in visita nel Paese centro-asiatico per incontrare i vertici dell’Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza sotto comando Nato, e quelli delle Forze Armate locali. Al centro dei colloqui, il moltiplicarsi degli attacchi detti ‘green-on-blue’, cioe’ ‘verde contro blu’ dal colore delle rispettive divise: le sempre piu’ frequenti aggressioni, spesso letali, da parte di soldati o poliziotti afghani, o comunque di individui che ne indossano le insegne, contro le truppe occidentali, costate di recente almeno dieci morti, in massima parte proprio americani. Dempsey “non si trovava vicino al velivolo”, ha spiegato un portavoce Nato, colonnello Thomas Collins: stava infatti riposando nel proprio alloggio, al pari dei suoi piu’ stretti collaboratori. “Penso sia stata una bella fortuna”, ha commentato ancora Cook. Il C-17 e’ stato raggiunto da numerose schegge che ne hanno colpito il portello principale, ferendo inoltre in modo lieve due tecnici militari Usa addetti alla manutenzione. Il generale e’ cosi’ stato costretto a ripartire servendosi di un altro velivolo. La base di Bagram e’ spesso fatta oggetto di attacchi da parte dei Talebani, che mai avevano pero’ osato tanto.