E anche M5S chiede la sua destituzione
ROMA. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, indagato assieme a sette amministratori e commissari della Banca Popolare di Spoleto dalla Procura di Spoleto per reati gravissimi quali “corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio”, “truffa”, “abuso d’ufficio”, “infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità”, si deve dimettere. Non è solo la solita e solitaria Adusbef, che richiede al Governatore Visco un atto doveroso di decenza in un paese divorato da corruzione ed illegalità, ma oggi in conferenza stampa alla Camera dei Deputati, anche il M5S, dopo che anche il maggior sindacato della Banca d’Italia, FALBI-CONFSAL, aveva ufficialmente chiesto al Governatore della Banca d’Italia, di autosospendersi dalla carica a seguito delle indagini a suo carico, applicando così le norme che normalmente, la Banca d’Italia chiede siano applicate ai dirigenti bancari nei casi di specie.
Non è più tollerabile che si debbano applicare sempre due pesi e due misure, in una struttura militare come la Banca d’Italia, laddove i dirigenti e funzionari solo sfiorati da indagini giudiziarie- come ci rammenta la Falbi-, vengano sospesi o rimossi dagli incarichi, con il Governatore che va a chiedere altissime protezioni istituzionali, sperando che intervengano per farla ancora una volta franca, dopo i gravissimi scandali ed i dissesti bancari, avvenuti all’insaputa di Visco.
All’insaputa di Bankitalia e del Governatore Visco, si sono verificati gli scandali di Cariferrara (con il suicidio dell’ex dirigente Paolo Bonora del 28 luglio 2015); gli allegri fidi della Banca Popolare dell’Etruria, con crediti dubbi alla clientela per 1,69 miliardi di euro, pari al 22,9%, e 770 milioni di euro di sofferenze; la ‘dazione’ o ‘pizzo’ del 5% su prestiti, mutui e fidi che Banca Marche concedeva allegramente ad amici e compari; la Banca Popolare di Vicenza, che gonfiava il valore delle azioni fino a 62,50 euro obbligando con metodi estorsivi a diventare azionisti con 1 miliardo di euro su 4 impegnato per tale illegale pratica; il Monte dei Paschi di Siena che gonfiava i bilanci con derivati Santorini ed Alexandria spendendo ben 17 miliardi per acquisire Antonveneta, pagata pochi mesi prima 6 miliardi di euro (e lo strano ‘suicidio’ di David Rossi); la gestione criminosa di Carige con l’arresto del vice presidente Abi Berneschi ed altri, accusati e processati anche per associazione a delinquere, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, esportazione illecita di denaro all’estero.
L’arroganza di Bankitalia ed il protezionismo istituzionale di cui gode anche da parte della magistratura, che quando apre le indagini su truffe, frodi e dissesti, come l’ultima vicenda giudiziaria della Banca Popolare di Vicenza, configura il reato di ostacolo alla vigilanza, come comodo salvagente, deve finire.
Bankitalia negli ultimi anni si è configurata come un soggetto socialmente pericoloso che ha contribuito alla distruzione di almeno 12 mld di euro di sudato risparmio (Mps; Banca Marche, Cariferrara, BPVI, Banca Etruria e Lazio,ecc.),la cui comprovata illegalità oggetto di indagine penale anche nel commissariamento della Banca Popolare di Spoleto, annullata da ben due sentenze del Consiglio di Stato, ma proseguita come se le leggi non riguardassero mai i mandarini di Palazzo Koch, riducendo a zero l’investimento dei 21.000 soci della Banca Popolare di Spoleto con danni quantificati tra 300 e 350 milioni di euro, deve indurre ad una immediata destituzione del Governatore Ignazio Visco, con l’aggravante de grave pericolo che corrono dal 1 gennaio 2016 azionisti, obbligazionisti, depositanti ed il pubblico risparmio.
Elio Lannutti (presidente Adusbef)