TRANI.24.09.15
Lunga ed interessante udienza quella tenuta ieri a Trani dinanzi al Tribunale Collegiale, il quale preliminarmente ha ammesso la prova testimoniale del Ministro Padoan, all’epoca dei fatti membro dell’OCSE, rigettando così l’eccezione sollevata dalla difesa di S&P che aveva chiesto di non sentire il dott. Padoan, in quanto coperto da immunità.
Con la scorsa udienza, però, sono iniziate le deposizioni dei testi indicati dall’accusa (circa 20) e dalle parti civili. Sul banco dei testimoni sono saliti in ordine il Sen. Elio Lannutti, Presidente di Adusbef, dalla cui denuncia, unitamente al Presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, sono partite le indagini, il quale ha ripercorso le origini e le motivazioni che indussero Adusbef a presentare l’esposto; nei timori dell’associazione vi era quello che vi fosse in atto un attacco alle istituzioni democraticamente elette.
Successivamente è stata la volta del Colonnello della GDF Adriano D’Elia, all’epoca dei fatti facente parte del Nucleo Polizia Tributaria della GDF di Bari, il quale, con l’ausilio del PM, Michele Ruggiero, ha ripercorso tutte le tappe dell’inchiesta: dall’apertura del fascicolo nel maggio 2011, alle perquisizioni, ai sequestri, alle intercettazioni telefoniche e telematiche, per finire con gli interrogatori delle persone informate sui fatti.
Infine, dopo quasi già cinque ore di dibattimento, è stato sentito l’ex Ministro dell’Economia, Prof. Giulio Tremonti, il quale sebbene incalzato dalle domande della difesa, con il solito aplombe inglese che lo contraddistingue ha seccamente respinto al mittente ogni quesito, evidenziando che non vi erano motivi per il declassamento dell’Italia sia perchè non vi erano problemi politici sia perchè non vi erano problemi economici.
Il Ministro, infatti, ha aggiunto che i dati economici che avevano indotto FMI, UE, OCSE e più in generale tutti i soggetti pubblici e privati che visionavano i fondamentali economici italiani, ad esprimere parere favorevole, erano gli stessi in possesso dell’agenzia S&P; anche questo rendeva immotivato il declassamento.
V’è da aggiungere, infatti, che le altre agenzie di rating, Moody’s e Fitch, relativamente ai report emessi dalla “sorella” avevano detto –visti i dati economici italiani all’epoca- non esservi i presupposti per un declassamento.
Proprio tali elementi avevano anche indotto il Ministero ad interrompere una tradizione secondo la quale il “Ministero rispondeva con i fatti”, emettendo il giorno sabato 21 maggio 2011, esattamente 24 ore dopo il primo downgrade di S&P, il comunicato stampa n.72 con il quale il MEF asseriva non esservi alcun problema per l’Italia considerato che anche tutti i partner europei e le istituzioni economiche italiane e mondiali avevano espresso giudizi positivi sull’economia italiana.
Il processo ora continuerà nelle giornate di giovedì 19 novembre e 10 dicembre 2015 con l’ascolto degli altri testi indicati dalla procura e dalle parti civili costituite, tra cui Adusbef con gli avvocati Antonio Tanza e Vincenzo Laudadio, Federconsumatori, Acu ed altri piccoli risparmiatori.
In particolare saranno chiamati a deporre il ministro Padoan, la dott.ssa Cannata, il dott.Susi, il dott. Galluzzo, il Prof. Monti ed il Prof. Prodi, il dott. Vegas, ed infine la dott.ssa Pierdicchi.
Successivamente sarà la volta dei testi a discarico delle difese che già hanno preannunciato l’ascolto di circa trenta testimoni.
ADUSBEF PUGLIA