Molto fumo, poco arrosto, rinvii e aleatorie coperture
ROMA. La legge di Bilancio, 89 pagine con 3 tabelle allegate, composta da 120 articoli, conferma manovra elettorale dei rinvii a future stangate, a cominciare della sterilizzazione dell’Iva nel 2018 (19,6 miliardi di euro per il 2018 che si attiverà automaticamente dal 2019), la cui aliquota al 10% salirà di 1,5 punti da gennaio 2019 con ulteriori 1,5 punti dal 2020, mentre l’aliquota Iva del 22% aumenterà di 2,2 punti dal 2019 e poi di altri 0,7 punti dal 2020 e di un ulteriore 0,1 punti da 2021.
Non affronta nessun nodo strutturale dell’economia, con qualche mancia (100 milioni di euro alle politiche per la famiglia, nel paese che invecchia e non fa più figli); le detrazioni per gli abbonamenti di trasporto, con sconti fino a 250 euro per le spese d’abbonamento di trasporti pubblici locali, regionali e interregionali; le soglie di reddito per ottenere il bonus Irpef da 80 euro il cui tetto sale da 24.000 euro a 24.600 e da 26.000 sale a 26.600, a misura dei dipendenti pubblici il cui rinnovo obbligato dei contratti farebbe superare la soglia; qualche zuccherino dal sapore amaro per l’assunzione di giovani under 30 (disoccupati al 35%) – guarda caso – solo per il 2018; la proroga di un anno per il bonus energia, ristrutturazioni energetiche ed acquisto di mobili; . sconti del 36% fino a 5.000 euro, per la sistemazione a verde di aree scoperte di edifici e immobili già esistenti, impianti di irrigazione, realizzazione di pozzi, copertura a verde e giardini pensili.
Non poteva mancare l’ennesimo aiutino alle banche spacciato per salvaguardai del risparmio e protezione dei depositanti, con la nuova
classe di bond che vengono coinvolti prima delle obbligazioni senior in caso di crisi bancarie, precedente alla nuova direttiva Ue (Brrd2), coi nuovi strumenti “di debito chirografario di secondo livello”, bond cuscinetto dalla durata minima di 12 mesi con valore nominale di almeno 250mila euro (proprio tagli adatti ai piccoli risparmiatori, che dopo i crac bancari rinunciano alle cure mediche e fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena) emessi anche dalle Sim.
Dalle tabelle allegate, si evince che viene autorizzata l’emissione di “55 mld di titoli del debito pubblico al netto di quelli da rimborsare o per regolazioni debitorie”; che le spese per cassa ammontano a 869 miliardi di euro 2018; 868 nel 2019; 862 mld nel 2020; che il massimo del ricorso al mercato finanziario autorizzato dalla legge ammonta a 332 miliardi di euro nel 2018; 314,5 nel 2019; 293 mld di euro nel 2020.
Qui il testo integrale 2960 bilancio 4 di 4
Elio Lannutti (Adusbef)