dopo aver approvato decreti pro-banchieri, il Governo si accinge a sospendere la legge 108/96
ROMA. Governo e maggioranza, dopo aver approvato 12 decreti a favore delle banche, si accinge ad emanare ulteriori leggi speciali, arrivando a sospendere perfino la legge anti usura nel provvedimento di mercoledì prossimo 27 aprile, per consentire ai banchieri di vessare, usurare e strangolare meglio famiglie e Pmi senza l’intralcio dei tassi soglia, fissate dalla legge 108/96, per tipologie di prestito.
Dopo i ‘regali’, già concessi dal 2013 alle banche come: 1) la fiscalità di vantaggio sulla deducibilità delle perdite da 18 anni ad 1 anno, valutato da Mediobanca 19,8 miliardi di euro; 2) le garanzie sulle obbligazioni tossiche appioppate dalle banche allo Stato per un valore di 160 miliardi di euro; 3) la pubblica malleva sulla Cassa Depositi e Prestiti per consentire alle banche di pagare i dividendi alle Fondazioni bancarie; 4) la rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro per offrire dividendi pari a 380 milioni di euro annui alle banche socie; 5) il recepimento della direttiva BRRD (bail-in) per l’esproprio del risparmio; 6) il decreto salva-banche, che ha azzerato i risparmi di una vita a 130.000 famiglie; 7) l’esproprio delle case in mancanza di 18 rate di mutuo non pagate, direttamente dalla banca, senza passare per un giudice terzo; 8) lo sconto per i trasferimenti immobiliari nell’ambito di vendite giudiziarie con l’’imposta di registro, ipotecaria e catastale, non più assoggettata da un’aliquota del 9%, ma nella misura “fissa di 200 euro”; 9) il prestito vitalizio ipotecario a tassi esagerati e ricapitalizzati per sottrarre agli eredi i risparmi immobiliari; 10) la bad bank con la garanzia statale sulle cartolarizzazioni dei crediti morosi (la Gacs), concessa alle banche ed anche agli altri intermediari finanziari, con la dotazione iniziale del Tesoro che passa da 100 a 120 milioni; 11) il ripristino dell’anatocismo bancario spacciato per la sua abrogazione; 12) la nascita del fondo Atlante partecipata da Cdp di proprietà del Tesoro,lo strumento che garantirà le ricapitalizzazioni delle banche italiane e l’acquisto di 200 MLD di crediti ammalorati, le sofferenze definite Npl. Il decreto che andrebbe il 27 al Cdm, potrebbe avere una serie interventi ad hoc che vanno dal debutto di nuovi istituti come il pegno non possessorio, ad inedite competenze per gli organi societari di controllo, dai sindaci ai revisori, cui verrebbe attribuita la competenza a chiedere la dichiarazione di fallimento, a tagli di tempi per le insinuazioni al passivo, per l’inefficacia delle ipoteche giudiziali, per la presentazione del piano dopo la “prenotazione” nel concordato in bianco, la revisione e il potenziamento di taluni passaggi chiave della fase esecutiva, favorendo i pignoramenti per affidamenti inesigibili senza passare per i tribunali, accelerando le procedure fallimentari di aziende che potrebbero salvarsi, una corsia preferenziale per l’afflusso di nuova finanza con la possibile sospensione delle soglie antiusura fissate dalla legge 108/96.
Nel decreto anche una norma per chiarire che 800 milioni di crediti fiscali potenziali rimasti nella quattro banche poste in risoluzione, potranno rientrare negli asset delle banche-ponte per consentire a chi le acquisirà di portarle in compensazione sulle future imposte da pagare.
Mentre si varano a piene mani decreti a spese dello Stato e della fiscalità generale, cancellando i diritti consolidati stabiliti dal codice di procedura civile, vengono centellinati i rimborsi per 130.000 espropriati da Bankitalia e dallo Stato dal decreto Salva Banche del 22 novembre di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Le leggi speciali a favore delle banche, ricordano quelle varate negli anni venti, in particolare la legge n.2008 del 25/11/1926, ‘provvedimenti per la difesa dello Stato’, che sospendeva la democrazia ed i partiti.
Manca solo il tribunale speciale per processare i risparmiatori, famiglie, Pmi, rei di essere stati truffati dalle banche e da Bankitakia, a cominciare dai 210.000 azionisti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza frodati, ma non è escluso che con questo andazzo, possano ideare l’ennesimo decreto per istituire un Tribunale speciale presieduto da Bankitalia e CONSOB, da portare ad un futuro consiglio dei ministri
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)