Le politiche economiche recessive aumentano il debito pubblico e le imposizion
ROMA. Le politiche economiche recessive del Governo, imposte dalla Troika per rendere i popoli schiavi delle tecnocrazie europee, invece di ridurre come promesso e propagandato il macigno del debito, ne alimentano l’aumento, col debito pubblico arrivato a 2.194,5 miliardi di euro ad aprile 2015, con una crescita di 87,34 miliardi in 14 mesi (dal febbraio 2014,data di insediamento premier Renzi), al ritmo di circa 6,2 miliardi di euro al mese.
Il debito delle Amministrazioni pubbliche è infatti aumentato ad aprile di ulteriori 10 miliardi rispetto a marzo, polverizzando il precedente massimo storico di 2.184 miliardi toccato a marzo 2015, con un gravame di 36.697 euro a residente (neonati compresi) e 91.500 euro per ognuno dei 24 milioni di nuclei famigliari, ipoteca sul futuro dei giovani (già senza speranza perché disoccupati al 43%), generando una ulteriore tassa occulta (che prima o poi si dovrà pagare) di 1.463 pro-capite in soli 14 mesi (3.641 euro a famiglia), in aggiunta alle stangate fiscali e tariffarie (Tasi, Imu, Ici, Irpef, Iva ecc.).
Il governo Renzi infatti, partito a fine febbraio 2014 con un debito di 2.107,157 miliardi di euro, dopo 14 mesi ha aumentato il debito a 2.194,5 miliardi, con un surplus di 87,34 miliardi ed un gravame aggiuntivo pro capite di 1.463 euro, 104,5 euro al mese di oneri nascosti, oltre tasse, rincari, maggiorazioni e balzelli sulle spalle di ogni abitante.
Mentre banche ed assicurazioni incoraggiate dalle politiche fiscali di favore del Governo, festeggiano maggiori utili con la prospettiva di addossare alla bad bank a garanzia pubblica la voragine di 333 miliardi di euro di sofferenze ed incagli, famiglie taglieggiate e Pmi disperate per il credito negato, perseguitate da Equitalia, private di ogni prospettiva sono costrette a chiudere.
Adusbef e Federconsumatori, per restituire una prospettiva di futuro, chiedono ancora una volta al Governo sordo, di svincolarsi dal cappio della Troika per rompere le catene delle tecnocrazie e cleptocrazie europee, insensibili al sentimento di solidarietà verso il dramma dell’immigrazione, che vede l’Italia cavia prescelta per la discarica umana di disperati, varando un piano quinquennale di vendita di oro e riserve di Bankitalia, per ridurre il debito pubblico, avviare gli investimenti tecnologici, alleviare il gravame fiscale sulle famiglie ed i consumatori.
DEBITO PUBBLICO E ULTIMI DUE GOVERNI DELLA REPUBBLICA (PRESIDENTI CDM LETTA E RENZI)
Fonte Bankitalia SBS “Finanza pubblica” n° 5 del 14-5-2015. Nostre elaborazioni
DEBITO PUBBLICOIn miliardi di € | AUMENTO del DEBITO in miliardi (in parentesi l’aumento medio mensile) | Debito pro capite a fine mandato in € | Maggior debito pro capite in € | |
GOVERNO LETTA (da fine aprile 2013) (10 mesi) | ||||
Debito aprile 2013 | 2.041,293 | |||
Debito Febbraio 2014 | 2.107,157 | +65,864 mld (6,5 mld/mese) | 35.354 | + 1.105 |
GOVERNO RENZI (febbraio 2014- 12 mesi) | ||||
Debito febbraio 2014 | 2.107,157 | |||
Debito aprile 2015 | 2.194,500 | + 87,34 mld (6,2 mld/mese) | 36.697 | + 1.463 |
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)