ROMA. Addossare ancora una volta alla fiscalità generale, anche come semplici garanzie statali, le allegre concessioni di prestiti ed affidamenti non secondo criteri prudenziali nell’oculata gestione del credito e del risparmio, ma secondo rapporti amicali dei principali banchieri che hanno negato poche migliaia di euro ad imprenditori meritevoli, largheggiando con amici e compari, da Zalesky, Zunino, Ligresti, De Benedetti con Sorgenia, ecc., generando una voragine di sofferenze per 190 miliardi di euro, equivale a dissipare pubbliche risorse per pagare marchiani errori di valutazioni e lauti pasti dei banchieri.
Adusbef e Federconsumatori ritengono che le dichiarazioni del ministro dell’Economia Padoan, sempre più ostaggio di banchieri di affari ed agenzie di rating, che invece di tutelare i diritti di contribuenti e risparmiatori ed il bene comune, sembra salvaguardare gli esclusivi interessi delle banche, il quale ha affermato che:”sulla bad bank bisogna assolutamente fare presto, precisando che si deve fare tutto ciò che si può fare a casa senza chiedere permesso a Bruxelles”, siano un pericoloso precedente per i conti pubblici ed una aperta violazione, sulla normativa che regolamenta gli aiuti di Stato.
Adusbef e Federconsumatori, che hanno già espresso la loro indignata contrarietà ai diktat Bce, che ha chiesto alle banche europee, 326 milioni di euro nel 2015 per sostenere i costi della vigilanza unica assunta da novembre 2014, che equivale a far pagare le manette agli arrestati durante operazioni di polizia giudiziaria, nel ricordare le regole Ue che vietano aiuti di Stato alle banche, denunciano la nuova normativa sulla gestione delle crisi bancarie, che dal primo gennaio 2016, entrerà in vigore anche in Italia, con il meccanismo del bail-in, ossia l’intervento di azionisti, obbligazionisti e correntisti con più di 100mila euro nel salvataggio delle banche per un ammontare pari almeno all’8% degli attivi, con i correntisti costretti a pagare i crack bancari e l’omessa vigilanza delle banche centrali e della Bce.
La bad bank con garanzie statali, pretesa dal governatore Ignazio Visco come strumento salvifico per il sistema italiano del credito alle prese con oltre 190 miliardi di crediti in sofferenza (erano 183 alla fine del 2014), è l’ennesimo veicolo fraudolento per addossare alla fiscalità generale errori e precise responsabilità dei banchieri di ‘sistema’, per sistemare nel grande calderone, gli incauti fidi e le allegre concessioni di credito, l’ennesimo scandalo di governi non eletti a partire dal 2011,che invece di far ripartire l’economia ed invertire la tendenza di una sfavorevole recessione aggravata dal politiche economiche miopi e subalterne ai diktat della troika, assecondano tutti i desiderata di banche, Bankitalia, Bce. Per questo ci opporremo con tutti gli strumenti legali e normativi disponibili.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)