ROMA. Il Fondo di risoluzione a corto di risorse, che aveva versato 1,8 miliardi di euro (1,6 mld garantiti da CDP) per ‘salvare’ Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, dopo l’esproprio criminale del risparmio a 130.000 famiglie rovinate, la cui gestione delle Good Bank è stata affidata a Roberto Nicastro ed altri noti fiduciari di Bankitalia, che hanno realizzato una perdita secca in 11 mesi esatti di 1 miliardo di euro, con gli acquirenti disponibili a valutarle circa 400 milioni di euro, cerca di rivalersi sugli incolpevoli utenti dei servizi bancari, rei di avere un conto corrente.
Alcune banche, hanno informato i correntisti, che sarà imposta una tassa una tantum di 25 euro da pagarsi a fine dicembre; Ubi ha previsto un incremento di 12 euro annui del canone dei conti correnti; Unicredit si era già portata avanti rincarando i costi di alcuni conti a pacchetto di 10-12 euro a partire dal primo luglio, altre banche seguono le stangate, nonostante fosse stato affermato che i costi per la risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, sarebbero stati accollati solo al sistema bancario, non anche ai loro clienti.
Il prossimo 31 dicembre infatti, i correntisti del Banco Popolare, privati cittadini e imprese, si ritroveranno l’una tantum di 25 euro da pagare, sotto la voce: “parziale recupero dei contributi versati dal Banco Popolare al neo costituito Fondo Nazionale di Risoluzione”, un balzello quantificato per il quarto gruppo bancario italiano in 152,1 milioni di euro per l’anno 2015, che graverà sui correntisti nella voce: ”Spese fisse di liquidazione”.
Anche UBI (Unione Banche Italiane) il quinto gruppo bancario e UniCredit (il secondo) alleggeriranno le tasche degli utenti. UniCredit si era già portata avanti, applicando nuovi balzelli ad alcuni conti a pacchetto a partire dal 1° luglio 2016, giustificati da “alcuni interventi legislativi e/o regolamentari nonché impegni imposti da Autorità, che hanno determinato dei costi e minori ricavi per la Banca, che costituiscono giustificato motivo per un aumento (…) del Canone Mensile Relativo ai Moduli Transazionali”. Pertanto, con decorrenza 1 luglio 2016 (…) si intenderanno applicate nella nuova misura indicata in corrispondenza”, un canone mensile rispettivamente di 5, 7 e 12 euro aggiuntive, a seconda che il conto sia Silver, Gold o Platinum.
CheBanca! dal primo novembre p.v. raddoppierà il canone mensile della carta ricaricabile Conto Tascabile, che arriverà a costare 24 euro l’anno per l’aumento europeo delle commissioni interbancarie in vigore dal 9 dicembre 2015; Banca Popolare di Vicenza sta valutando i rincari.
Per difendersi dai rincari, l’art.118 del Testo Unico Bancario offre la possibilità di recesso senza spese, in caso di variazioni unilaterali dei contratti, entro 60 giorni dalla comunicazione ricevuta, mentre l’art.2 Legge n. 33 del 24 marzo 2015, Norme sul trasferimento dei servizi di pagamento connessi al rapporto di conto di pagamento, ossia la ‘portabilità dei conti correnti da una banca all’altra, che ha anticipato il recepimento della Direttiva Pad (2014/92/UE-Payment accounts directive), impone la «portabilità» del conto stesso entro 12 giorni dalla richiesta.
La portabilità dei conti, in vigore dal 25 giugno 2015, che prevede un indennizzo a favore dei clienti per eventuali ritardi, nonché le modalità per trasferire anche il conto titoli in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilità esistente sul conto di pagamento al momento della richiesta di trasferimento, che doveva essere definita con decreti del Ministro dell’economia sentita la Banca d’Italia, da emanarsi entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore delle legge n. 33/2015, entrata in vigore il 25 marzo 2015 (quindi entro il 25 luglio 2015), che secondo l’Antitrust, avrebbe comportato risparmi fino a 180 euro l’anno, per abbattere i costi medi di gestione di un conto pari 318 euro, contro una media europea di 114 euro, a 15 mesi dall’entrata in vigore, è ancora priva di decreti attuativi.
Col sistema bancario che, per scoraggiare la portabilità dei conti, continua in larga parte a comunicare al cliente le vecchie procedure, ossia chiudere il vecchio conto, aprirne uno nuovo per trasferirne i rapporti, in aperta violazione di precise norme che impongono alla nuova banca di mettersi in contatto con la vecchia per il trasferimento entro due settimane di tutti i servizi di pagamento, compresi i titoli e le domiciliazioni bancarie.
Elio Lannutti (Adusbef)