Chiesto l'allineamento con le norme Ue, pena il deferimento alla Corte di giustizia
BRUXELLES. Duro monito da parte della Commissione europea nei confronti dell’Italia per quanto riguarda il tema ‘acqua’. Arriva direttamente da Bruxelles, infatti, la richiesta di allineare la normativa sulle acque del nostro Paese alle norme dell’Ue. Le carenze riscontrate riguardano “l’attuazione nel diritto nazionale della direttiva quadro sulle acque, che costituisce il quadro in cui s’iscrive l’azione dell’Unione in materia di politica delle risorse idriche. Dopo aver rilevato una serie di problemi in occasione dei controlli della conformità effettuati nel 2009, nel maggio 2010 la Commissione ha inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora, cui ha fatto seguito un parere motivato nel marzo 2012”. La Commissione prosegue affermando: “Benché molti dei problemi allora rilevati siano stati nel frattempo risolti, è tramesso all’Italia un parere motivato complementare sui requisiti minimi in base ai quali i programmi devono riguardare le fonti diffuse che possono provocare un inquinamento delle acque e sulle misure di prevenzione o controllo dell’immissione di inquinanti. Se l’Italia non si conformerà alla direttiva, la questione potrà essere deferita alla Corte di giustizia dell’Ue”.