ROMA. Il Wwf presenta un rapporto che rivela per la prima volta l'entità del consumo di acqua in diversi Paesi. Gran Bretagna e Italia risultano essere tra i Paesi che più sprecano risorse idriche. Ai primi posti della classifica dei maggiori consumatori e importatori di acqua ci sono Brasile, Messico, Giappone, Cina e Italia. La Gran Bretagna si piazza al sesto posto.
Un pomodoro coltivato in Marocco utilizza 13 litri di acqua, mentre gli ingredienti di una sola tazzina di caffè hanno bisogno di 140 litri di acqua per essere prodotti. Una camicia di cotone coltivato in Pakistan o in Uzbekistan ha bisogno di 2.700 litri di acqua. Le arance e l'uva coltivate in Spagna vengono da un Paese che quest'anno ha avuto carenze di acqua tali che ha dovuto importare acqua potabile dalla Francia". I consumatori, secondo il Wwf, non si rendono conto di quanta acqua venga utilizzata per produrre generi alimentari e vestiti, spesso nei Paesi che meno se lo possono permettere.
Il rapporto chiede quindi ai Governi di elaborare strategie di risparmio idrico e a tutte le imprese di prima misurare accuratamente il proprio consumo di acqua per poi cercare modi per ridurlo sensibilmente, scegliendo anche con attenzione i Paesi dai quale importare. "Il settore privato ha un ruolo cruciale da giocare, – ha detto Orr – Può interagire con i Governi e le comunità locali per sostenere una migliore gestione delle risorse idriche. L'acqua e' un bene insostituibile e il cambiamento climatico e l'aumento della popolazione stanno esacerbando il problema." L'acqua, secondo il Wwf, e' una risorsa preziosa da gestire con attenzione: e' niente di meno che "il nuovo petrolio".