Non chiara la dinamica dei fatti per le contradittorie versioni russe sull'accaduto
di Lexdc
SIENA. Misterioso incidente a un sottomarino nucleare russo tirato a secco in un cantiere navale a Rosliakovo (regione di Murmansk, nord-ovest della Russia). Le autorità ufficiali del ministero degli esteri russo dichiarano che “L’incendio che si è innescato ieri a bordo del sottomarino nucleare russo Yekaterinburg non ha provocato rischi di contaminazione radioattiva. Il reattore del sottomarino era stato spento prima dell’inizio dei lavori di riparazione. Non c’è alcuna minaccia di contaminazione radioattiva. Una parte dell’equipaggio è rimasta a bordo per controllare regolarmente (ogni 30 minuti) la situazione nel sottomarino e negli immediati dintorni. Inoltre, il livello di radiazioni, che resta nella norma, è controllato nell’insieme della regione di Murmansk, in 59 stazioni terrestri e in 25 postazioni mobili”.
La versione dell’equipaggio che operava nel sottomarino durante e dopo l’incendio è differente: “L’incendio è stato messo sotto controllo; i pompieri continuano ad innaffiare lo scafo per evitare ogni rischio di ritorno di fiamma”. Secondo l’agenzia non governativa norvegese-russa Bellona invece ci sarebbero diversi feriti, e che l’incendio si sia diffuso solo sulle impalcature di legno esterne al sottomarino sembra poco verosimile a chi abbia potuto vedere le immagini tv dell’accaduto: fiamme alte 10 metri e impiego di elicotteri sono indici di una gravità diversa da quella fornita dalle fonti ufficiali, anche se è risaputo che i sommergibili sono dotati di una corazza in gomma che li rende meno rumorosi e più difficili da intercettare. La Russia non è nuova a atti di disinformazione sugli incidenti che si ripetono sul proprio arsenale bellico nucleare e, nella scorsa estate, chiuse l’accesso a ogni informazione alla situazione degli incendi delle torbiere che erano arrivati a lambire, con le fiamme, diversi siti nucleari che furono in parte anche abbandonati. Il sottomarino nucleare Yekaterinburg ha la capacità di trasporto di ben 16 testate atomiche intercontinentali, e non è sicuro che al momento dell’incendio esse fossero state portate via dallo scafo. Pare che per evitare pericolosissime “sacche di fuoco” il sottomarino sia stato fatto immergere, ma le fonti russe sono discordanti.