NEW YORK. Bank of America, Barlays, Bnp Paribas, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Hsbc Holdings, JP Morgan Chase, Morgan Stanley, Royal Bank of Scotland e Ubs hanno accettato un accordo preliminare per pagare 1,87 miliardi di dollari nell’ambito di una causa civile in cui sono accusate di aver manipolato il mercato dei credit-default swaps. Lo rende noto oggi il Wall Street Journal, che riferisce che a intervenire sono state gli investigatori americani ed europei in seguito alle accuse di un gruppo di investitori contro 12 banche, oltre che contro l’associazione International Swaps and Derivatives e al fornitore di dati Markit Group Ltd..
L’accusa è di aver di fatto impedito ad altre società di entrare nel mercato dei credit default swaps. Questo sarebbe avvenuto grazie ad un presunto accordo fra gli accusati di rinviare di continuo la creazione di una piattaforma trasparente dei prezzi dove avrebbero potuto operare anche altre realtà più piccole.