Soddisfatto Mugnai (PdL) del primo punto fermo
FIRENZE. Stefano Mugnai (Pdl), vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Toscana, è soddisfatto per quanto pare profilarsi nella riforma del 118, con la riduzione delle attuali 12 centrali operative inizialmente fissata a 3 (una per area vasta, secondo regole dettate dalla Giunta regionale che avrebbero portato a scegliere come collocazioni Arezzo, Pistoia e Viareggio), e poi oggetto di diverse ipotesi.
”Alla fine ce l’abbiamo fatta. Abbiamo scongiurato che alla riforma di questo delicatissimo settore si applicassero logiche fiorentinocentriche che avrebbero voluto mantenere solo Firenze come centrale unica regionale, ma anche ragioni di geopolitica che poco avevano a che fare con la qualità del servizio di emergenza-urgenza”.
”Ora siamo a questo: Firenze, Siena, Arezzo, Pistoia e una nella zona centrale della costa toscana. E’ una prima fase, ma segna anche un primo punto fermo. E il prossimo step? Entro il 31 dicembre di quest’anno – sostiene Mugnai – bisogna cambiare la normativa esistente, ovvero l’articolo 5 della legge 81, e questo è un altro adempimento legislativo da fare. Certo è che in questa prima fase si sono salvate due delle centrali migliori. Quello che verrà dopo lo vedremo, ma intanto si sono sventate le manovre legate a logiche estranee all’efficienza del servizio sanitario e del soccorso. Ora ci aspettiamo che la giunta decida, possibilmente in fretta, sulla base della relazione della commissione dei supertecnici che altrimenti non si capisce a cosa sarebbe servita se non a prendere (perdere?) altro tempo”.
”Alla fine ce l’abbiamo fatta. Abbiamo scongiurato che alla riforma di questo delicatissimo settore si applicassero logiche fiorentinocentriche che avrebbero voluto mantenere solo Firenze come centrale unica regionale, ma anche ragioni di geopolitica che poco avevano a che fare con la qualità del servizio di emergenza-urgenza”.
”Ora siamo a questo: Firenze, Siena, Arezzo, Pistoia e una nella zona centrale della costa toscana. E’ una prima fase, ma segna anche un primo punto fermo. E il prossimo step? Entro il 31 dicembre di quest’anno – sostiene Mugnai – bisogna cambiare la normativa esistente, ovvero l’articolo 5 della legge 81, e questo è un altro adempimento legislativo da fare. Certo è che in questa prima fase si sono salvate due delle centrali migliori. Quello che verrà dopo lo vedremo, ma intanto si sono sventate le manovre legate a logiche estranee all’efficienza del servizio sanitario e del soccorso. Ora ci aspettiamo che la giunta decida, possibilmente in fretta, sulla base della relazione della commissione dei supertecnici che altrimenti non si capisce a cosa sarebbe servita se non a prendere (perdere?) altro tempo”.