Il 3 dicembre a Palazzo Pubblico la presentazione della prima guida per promuovere l’accessibilità degli itinerari culturali
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SIENA. Il prossimo 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità a cui la città di Siena dedica una serie di eventi con l’obiettivo di promuovere azioni di sensibilizzazione sulle questioni legate alla disabilità e richiamare l’attenzione sui vantaggi di una società inclusiva e accessibile a tutti. Temi che sono al centro di “Siena Città Aperta”, l’innovativo Festival, promosso da Comune, Università e Fondazione Mps, dove la cultura nelle sue varie forme diventa uno strumento di integrazione e riabilitazione. Una serie di oltre 60 eventi selezionati dall’assessorato alla Cultura che, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali, ha voluto “far riflettere i cittadini attraverso l’arte affinché il diverso sia meno diverso e l’altro sia accettato con un cuore nuovo”.
Si inserisce in quest’ottica la tavola rotonda sulle “Buone pratiche per l’accessibilità degli itinerari culturali” che vedrà la presentazione della prima guida per tutti sul cammino di Santiago. L’appuntamento, in programma sabato 3 dicembre dalle 15 alle 18 nella Sala delle Lupe del Palazzo Pubblico, vedrà la partecipazione di Pietro Scidurlo, autore del volume insieme a Luciano Callegari, che ha percorso il Cammino di Santiago nel 2012 e nel 2013 in handbike, nella speranza che questa esperienza potesse aiutarlo a superare la rabbia per la sua condizione. Così è stato e durante il suo viaggio si è reso conto che la maggior parte delle strutture erano inaccessibili a disabili o a persone con difficoltà di varia natura. E’ nata così la prima guida al Cammino di Santiago pensata per tutti i “viaggiatori lenti” per scelta o per necessità: disabili motori e sensoriali, ma anche malati, dializzati, anziani, non vedenti o diabetici. “Ero in cerca di qualcosa, ma non sapevo cosa; e prima che potessi trovarla… lei trovò me – racconta Scidurlo -. Ho riempito il mio zaino di domande, dubbi e paure. Man mano che camminavo me ne liberavo. Poi sono arrivato all’Oceano e ho aperto il mio zaino accorgendomi che era vuoto. Lì ho capito che tutto ciò di cui avevo più bisogno non era nello zaino”.
Quello di Scidurlo è stato molto più di un semplice viaggio: “L’esperienza del cammino mi ha concesso una seconda vita. Ora sono felice e quando cammino… lo sono di più”, commenta l’autore. Il progetto Santiago per Tutti, è stato sostenuto da Free Wheels Onlus -associazione che ha lo scopo di divulgare, sensibilizzare e dare vita a iniziative in grado di abbattere le barriere sia mentali sia fisiche verso le persone con disabilità- e da Terre di mezzo Editore, principale casa editrice italiana di guide sui Cammini, laici e religiosi, pubblicati all’interno della collana “Percorsi”. Alla tavola rotonda parteciperà anche l’Associazione Europa Vie Francigene: “La Via Francigena è un itinerario europeo del Consiglio d’Europa che mette in evidenza uno straordinario patrimonio ed i valori legati al dialogo, tolleranza, condivisione e incontro. Oggi si sono accesi con grande attenzione i riflettori su questo cammino. Una ragione in più per renderlo sempre più fruibile e, soprattutto, accessibile a tutti. L’esperienza di Pietro Scidurlo e Free Wheels è una realtà significativa con la quale vogliamo collaborare, mettendo al centro l’accessibilità del cammino”, commenta il presidente dell’Associazione Europa Vie Francigene, Massimo Tedeschi.
Il 3 dicembre il cartellone di eventi “Siena Città Aperta” vedrà poi protagonista la danza con “Dialogo #1” e “Dialogo #2”, brevi e intensi racconti nati dalla ricerca coreografica di Francesca Selva e interpretati dalla danzatrice Maria Vittoria Feltre, che andranno in scena alle 18.30 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Siena. Per celebrare la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, la Compagnia Francesca Selva porterà sul palco i primi due atti di una co-produzione Coreografi Danza d’Autore/Festival Danse en Ville (Belgio) sostenuta da Regione Toscana e MIBACT, che nasce da una riflessione intima sulla materia come sostanza della memoria, come presenza espressiva nel dialogo che narra la solitudine, l’emarginazione, l’alienazione degli esseri umani. Una condizione dell’anima che non risparmia nessuno, nemmeno l’artista e la sua arte. Un pomeriggio di danza dunque per riflettere sulle diverse abilità e sul vissuto che si portano dietro, di cui è protagonista anche la Compagnia Irene Stracciati con “Quartetto” lo spettacolo realizzato in collaborazione con l’Ufficio Accoglienza Disabili e Servizi DSA dell’Università di Siena. Un incontro di danze diverse, celebrate da quattro corpi che portano in sé la bellezza dell’accoglienza e della curiosità. I danzatori Massimo Andaloro, Giuseppe Comuniello, Irene Stracciati, e Margherita Giannettoni rappresenteranno quattro età e stagioni differenti della vita ma nello stesso tempo anche quattro modi di interpretare ed occupare lo spazio, dando vita ad una coreografia di grande impatto emotivo.Due spettacoli sul tema della disabilità su cui, grazie a “Siena Città Aperta”, la collettività è spronata a diventare essa stessa fabbrica culturale, incubatore di idee e progettualità che hanno l’obiettivo di contrastare l’esclusione sociale che sempre più minaccia la parte più fragile dell’umanità.