La presentazione ha aperto ufficialmente la 55esima edizione della Festa
SAN QUIRICO D’ORCIA. Un lungo applauso ha salutato la presentazione delle Brocche dell’Imperatore, realizzate dall’artista senese Carlo Pizzichini. Ha preso così il via, ieri sera a Palazzo Chigi, la 55esima edizione della Festa del Barbarossa. Le Brocche, dedicate alla Via Francigena, saranno l’ambito premio per i Quartieri che domenica 21 giugno, si aggiudicheranno le sfide degli Alfieri e degli Arcieri.
«Sono opere d’arte piene di suggestione e di tradizione, semplici ma emozionanti – ha sottolineato il sindaco di San Quirico d’Orcia Valeria Agnelli -. Un momento pieno di significati quello della presentazione, che apre ufficialmente il Barbarossa 2015. Da sottolineare la dedica alla Francigena – ha aggiunto – perché San Quirico è nato e si è sviluppato nei secoli grazie a questa via di comunicazione, che vogliamo valorizzare ulteriormente e che rappresenta un grande patrimonio culturale».
Oltre alle due Brocche del Barbarossa, Pizzichini ha realizzato le anfore per il Barbarossa de’ Citti e, novità di questa edizione, il piatto raffigurante Federico I di Svevia che andrà alla migliore interpretazione dei gruppi del Corteo storico.
«Sempre una grande emozione lavorare per il popolo – ha detto l’autore delle Brocche Carlo Pizzichini -. Una sensazione già provata in passato quando ho realizzato il Palio di Siena; quell’emozione che provo stasera a San Quirico. Sono brocche ‘popolari’ sia nella tecnica di realizzazione sia nel concetto, chi vince ci potrà anche bere per festeggiare».
LE BROCCHE DI CARLO PIZZICHINI – La dedica viene suggerita in maniera raffinata dalla vera conchiglia posta con un sigillo di ceralacca riportante le iniziali dell’artista, legata alle brocche. La conchiglia infatti è il simbolo principale e più conosciuto del “cammino” e del pellegrinaggio, posto come protezione e soprattutto mostrato come credenziale per il pellegrino. Anche la scelta della forma delle brocche è in linea con un tipo di ceramica popolare di contenitori in terraglia sia per l’acqua che per il vino, resi contemporanei dall’interpretazione dell’antica tecnica dello schizzato verde-azzurro di certi contenitori di uso domestico. Quello che si realizzava intingendo un rametto di scopa erica nella ramina è stato sostituito dall’artista nelle sgocciolature degli smalti colorati selezionati con i colori dei quartieri di San Quirico d’Orcia. Un “drippimg” di estrazione popolare che esisteva già, prima di quello trasformato in arte da Jackson Pollok, ed utilizzato come un primordiale decoro. Nella brocca per la gara degli Arcieri i colori dei Quartieri si mescolano in un multicolore senso della festa dall’alto verso il basso, mentre in quella per la gara degli Alfieri il colore sale in alto come lo sventolio delle bandiere.
Il programma della Festa prosegue domani, venerdì 19 giugno, con le cene propiziatorie nel cuore dei Quartieri di San Quirico.