Dedicate all’ex manicomio una conferenza con Francesca Vannozzi e una mostra fotografica in programma lunedì
SIENA. Invitano alla riflessione sui 200 anni del San Niccolò e più in generale sul ruolo degli ex ospedali psichiatrici, gli appuntamenti di Metamorfosi, la rassegna inserita all’interno del cartellone del Festival Siena Città Aperta, in programma lunedì prossimo, 19 marzo.
Il primo appuntamento è alle 16.30 nell’Ex Cappella del Complesso Universitario del San Niccolò con l’assessora alla Cultura del Comune di Siena Francesca Vannozzi che racconterà la storia dell’istituzione manicomiale di Siena. “La storia della malattia mentale è in Italia obbligatoriamente anche quella dell’istituzione manicomiale, ma la storia dei manicomi non è solo quella della disabilità psichica, ma è da sempre la storia ‘dell’altro’, del diverso, della persona comunque ritenuta da emarginare perché scomoda”, spiega Francesca Vannozzi. Dal 6 dicembre 1818, data ufficiale di apertura del manicomio senese, i 34 ammessi nella struttura attestano come il San Niccolò si connoti subito quale luogo della diversità. “Folli, ‘malati del capillizio’ e gravide occulte varcano così la soglia della nuova struttura in via Roma, dove per tutta la prima parte del secolo è la segregazione lo strumento adottato – prosegue -. Solo con l’arrivo del direttore Carlo Livi nella seconda metà del XIX secolo e l’introduzione dell’ergoterapia, il manicomio acquista gradatamente l’attuale aspetto di villaggio disseminato, che consente di impiegare i degenti, in base alla gravità della loro patologia, nei più vari lavori manuali, intendendo il lavoro come il mezzo terapeutico per eccellenza per un possibile recupero del soggetto disabile”. Questa la chiave di lettura per la storia del San Niccolò di Siena da cui parte il racconto di Francesca Vannozzi, che si fonda su oltre 20 anni di studi e ricerche su una documentazione conservata in diversi archivi cittadini.
Il pomeriggio prosegue alle 17.30 con l’inaugurazione della mostra fotografica “La memoria scomoda. Immagini dall’archivio manicomiale di Siena”, una raccolta di fotografie ed immagini dell’archivio dell’ex-manicomio presentate nella suggestiva cornice dell’Ex Mulino, realizzata da Lombardi Arte e dalla Corte dei Miracoli Centro Culture Contemporanee e curata dalla fotografa Daniela Neri. L’esposizione presenta una selezione di 15 immagini tratte dal fondo fotografico dell’Archivio Storico dell’ex Ospedale Psichiatrico San Niccolò, che ritraggono i pazienti internati nel 1932 (437 persone) e alcuni dei “residenti” nella struttura negli anni 20-30 del secolo scorso. A partire dal 1915 (e fino al 1969), per scelta del direttore dell’epoca, Antonio D’Ormea, la fotografia venne introdotta quale strumento aggiuntivo per la compilazione delle schede nosologiche dei pazienti. Grazie al contributo di Fabio Lensini, ultimo fotografo ad aver lavorato all’interno del San Niccolò, si è anche riusciti a risalire al nome dell’autore di quelle immagini: il noto fotografo senese Ugo Brandi. “La memoria scomoda non vuole dunque solo riportare alla luce ciò che ancora troppo spesso si cerca di lasciare nell’oblio, ma vuole farlo mettendo in cortocircuito l’aspetto estetico del passato (le bellezza del luogo e la qualità fotografica delle immagini) con il suo portato etico”, spiegano gli organizzatori. La mostra a ingresso libero sarà visitabile fino al 30 marzo in orario pomeridiano (per informazioni: Front Office Università di Siena, 0577/235530).
L’ultimo appuntamento in programma lunedì 19 marzo sarà al Cinema Nuova Pendola alle 21, con la proiezione di “Viaggio con Riccardo III”, documentario che racconta il viaggio a Milano in occasione della replica di “Insanamente Riccardo III”, spettacolo teatrale diretto dalla regista Roberta Torre al Piccolo Teatro nel novembre 2013 e realizzato con un gruppo di attori e pazienti psichiatrici. Il documentario è l’esatta testimonianza del processo di prove e del backstage di questo importante del progetto. Insanamente Riccardo III è uno spettacolo che la regista ha ideato mescolando l’esperienza di attori e pazienti psichiatrici determinando così l’avvio di una vera compagnia teatrale: “Quando abbiamo iniziato il viaggio con i pazienti psichiatrici e gli attori di questo spettacolo, non sapevamo dove ci avrebbe portato. In due anni trascorsi con loro, non potevamo immaginare che saremmo andati così lontano”. Alla proiezione saranno presenti Roberta Torre e il regista del film Gianni Cannizzo. La serata è a ingresso libero.