In Unistrasi il dibattito pubblico organizzato da Civici in Comune
SIENA. Venerdì 3 Febbraio alle 17.30, presso l’Università per Stranieri, Via Pispini. 1, si terrà il dibattito pubblico dal titolo “L’odore dei soldi. Governare contro mafie e illegalità”.
Focus dell’incontro: la presenza di capitali mafiosi e fenomeni di riciclaggio nell’economia del territorio senese.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Civici in Comune, il cui intento è quello di analizzare l’andamento delle attività economiche del comprensorio senese e rilanciare un’idea di sviluppo basato sulla legalità, regole di mercato certe e buone opportunità di lavoro. Interverranno all’incontro Andrea Bigalli, presidente dell’Osservatorio Regionale della Legalità e referente per la Toscana di Libera; Jacopo Iacoboni e Gianluca Paolucci, co-autori del libro intitolato “Oligarchi”, che ricostruisce puntualmente i flussi di denaro dalla Russia verso il nostro Paese. Modererà l’incontro il direttore de “l’Espresso”, Alessandro Rossi, insieme al collega caporedattore ed esperto di antimafia, Enrico Bellavia.
L’iniziativa vuole invitare a tenere la guardia alta nei confronti di flussi di denaro “opachi”, immessi nel circuito economico territoriale, che alterano le regolari condizioni di mercato, con conseguenze anche per quanto riguarda i livelli occupazionali.
Attrarre investimenti è certamente una delle finalità virtuose di un territorio, ma è necessario un vaglio prudente, nel rispetto della legalità, delle norme antiriciclaggio e di quelle anticorruzione. Non possiamo sottacere infatti i risultati dell’ultimo “Rapporto sui fenomeni di criminalità e corruzione”, presentato in Regione Toscana nel dicembre scorso, che vedono la Toscana (e con essa anche la nostra provincia) vulnerabile ad infiltrazioni mafiose e corruttive, che insinuandosi in periodi di crisi ed incertezze economiche, rischiano di determinare un complessivo declino dei sistemi produttivi locali e del loro tessuto sociale, mettendo in difficoltà modelli apparentemente resilienti, capaci, un tempo, di coniugare sviluppo locale e capitale sociale.
Partendo da queste analisi e considerazioni, auspichiamo una sempre maggiore attenzione da parte delle Istituzioni ad arginare simili fenomeni, attivando tutti i mezzi necessari per scongiurare un “inquinamento” dell’economia locale, grazie anche all’aiuto di processi di monitoraggio civico dal basso, capaci di combattere con la propria civile resistenza modelli economici basati su logiche clientelari, con utilizzo spesso di capitali “opachi”, di cui poco si conosce e troppo spesso si tace sulla provenienza.