Il 6 aprile il Seminario curato da Fabio Mugnaini per la rassegna dedicata alla “Memoria dei 200 anni del S. Niccolò”

SIENA. Nuovo appuntamento, il prossimo 6 aprile alle ore 15,30 al Complesso universitario San Niccolò (Aula 101), per la memoria dei 200 anni dell’ospedale psichiatrico senese, la rassegna promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune, Università di Siena, e Azienda Usl Toscana sud est. La realtà, la storia e l’utopia: prospettive plurali sulle istituzioni e le pratiche psichiatricheè infatti il titolo del Seminario curato da Fabio Mugnaini, docente universitario di Antropologia della performance all’Ateneo senese.
Un dialogo interdisciplinare a due secoli dalla fondazione del S. Niccolò e a quaranta anni dalla riforma psichiatrica, ex legge 180/70, con interventi di Piero Cipriano (psichiatra Forum Salute Mentale), Giovanna Del Giudice (presidente Conferenza Salute Mentale Franco Basaglia), Massimiliano Cerretini (psichiatra UFSMA Siena) e Simonetta Abati (coordinatrice infermieristica SPDC Siena-Val d’Elsa), coordinato da Silvia Jop (redattrice de Il lavoro culturale).
“L’utopia – spiega Mugnaini – è quella che è diventata storia con la legge 180, la realtà è quella che, da allora, si è prodotta, sedimentando scelte diverse e conservando l’urgenza di una riflessione costante sul ricorso, o sul ritorno, a pratiche che dalla esperienza basagliana erano state definite e bandite”.
“Vista dalla prospettiva antropologica – evidenzia – la pluralità dei percorsi terapeutici non deve scivolare nell’indifferenza e nel relativismo (per cui una pratica vale l’altra e tutto è sommabile); il dibattito sulla salute mentale deve restare materia di confronto ampio, sociale e politico, tornando ad essere ciò che è stato in quella stagione: lievito per un desiderio di cambiamento; luogo di sintesi tra sapere, potere, desiderio e pensiero critico, dove sociologia, antropologia, poesia, si incontrano con i saperi medici. Solo così è possibile recuperare il valore creativo dell’utopia, e portarla dentro una storia nuova, una storia di libertà e di liberazione”.
I temi sui quali interverranno i relatori verteranno sulla contenzione come esempio del ritorno del passato, sull’importanza del contrasto da opporle nelle prassi mediche e dintorni. Toccheranno la psichiatria come disciplina “indisciplinata”, del valore della relazione terapeutica, tra persone, pienamente e, chiaramente, accolte come persone sociali, in ambulatorio, nel territorio, nella clinica, nella divulgazione. Ma, anche, dell’importanza di tenere desta l’attenzione del mondo sociale su quella sua parte di sé sofferente, e di cui prendersi cura, tramite ogni linguaggio possibile: quello artistico, in particolare.