Protagonista Alessandro Angelini che terrà la conferenza ‘Marmo, argento e bronzo per Alessandro VII. Oreficeria e scultura monumentale dalla Roma di Bernini al Duomo di Siena’
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SIENA. Ultimo appuntamento con Il Duomo dei Senesi e con Il Saloncino, un tè all’Opera domenica 24 febbraio alle ore 16:00 presso la Sala delle statue del Museo dell’Opera di Siena. Ospite dell’Opera del Duomo sarà Alessandro Angelini che terrà una conferenza dal titolo ‘Marmo, argento e bronzo per Alessandro VII. Oreficeria e scultura monumentale dalla Roma di Bernini al Duomo di Siena’. L’incontro si propone come apertura sulla mostra, che è prevista presso il complesso dell’Opera Metropolitana a partire dal mese di marzo 2019. Dopo una breve introduzione sulle linee fondamentali che caratterizzano il mecenatismo di papa Alessandro VII (1655-1667) a Roma e a Siena, città di origine di Fabio Chigi, verrà sottolineato il ruolo primario che la scultura moderna riveste nella sua politica culturale. In questa chiave i grandi scultori contemporanei come Bernini e gli allievi di Alessandro Algardi – da Antonio Raggi a Ercole Ferrata – vennero impegnati in imprese romane varie, alcune delle quali davvero grandiose, come quella per il Colonnato di San Pietro o per la Cattedra della stessa Basilica Vaticana. A Siena si procedé invece a ridisegnare la piazza antistante il Duomo improntandola a un nuovo, suggestivo ‘teatro’, a ristrutturare la planimetria interna della stessa Cattedrale, decorando in senso moderno certe cappelle, come quella di San Giovanni Battista e della Madonna. Fu in questo periodo, denso di attività decorative, che da Roma giunsero alla Cattedrale di Siena alcuni dei più importanti oggetti d’oreficeria per i quali i grandi scultori avevano offerto i loro modelli: da Bernini, a Johan Paul Schor, a Ferrata. Approdarono alla stessa Opera Metropolitana per diverse vie anche alcuni magnifici reliquiari improntati ai modelli e alle forme di Algardi e della sua scuola, come quelli per i Quattro Santi Protettori di Siena o per San Prospero, conservati oggi rispettivamente nella sacrestia del Duomo e nel Museo dell’Opera, oggetti finora assai scarsamente studiati e ancora meno presentati al pubblico. E’ questa l’occasione per accostare a questi manufatti sontuosi altri presenti a Siena e appartenenti allo stesso ambiente di produzione, come il reliquario del Beato Ambrogio Sansedoni del palazzo omonimo, o come il busto da tavolino di San Filippo Neri della collezione Chigi Saracini. La figura di Alessandro VII è evocata ancora con la presenza eccezionale dei due più illustri ritratti scultorei che gli furono dedicati: l’uno lavorato in marmo da Bernini, di collezione privata e realizzato solo due anni dopo l’elezione papale e l’altro, della sala capitolare del Duomo, modellato da Melchiorre Caffà e fuso in bronzo pochi mesi prima della scomparsa del papa (1667). La vicenda personale più giovanile del Chigi ancora prelato è richiamata invece da tre reliquiari appartenenti ai Conservatori Femminili Riuniti che furono inviati alla chiesa di San Raimondo al Refugio, il maggiore dei quali a forma di tempietto destinato a conservare la reliquia di San Fabio. L’oggetto di oreficeria più recente è il grande Crocifisso posto sull’altare maggiore della chiesa dell’ Annunziata, donato assieme a sei candelieri dal nipote di Alessandro VII, Agostino Chigi principe di Farnese, e fuso sullo stesso modello del ‘Cristo morto’ che aveva inventato Bernini per i Crocifissi da porsi sugli altari della Basilica Vaticana. Al termine della conferenza, come consuetudine, sarà possibile partecipare ad una degustazione di tè provenienti da tutto il mondo.
L’evento è a numero chiuso, si consiglia la prenotazione al numero 0577/286300 o opasiena@operalaboratori.com