SIENA. Si è concluso il grande dibattito organizzato da Federmanager e Confindustria Toscana Sud dedicato all’analisi a tutto tondo della tecnologia.
Ha aperto i lavori il direttore generale di Confindustria Toscana Sud Antonio Capone ribadendo come lo spirito di questa realtà confindustriale sia aperto al confronto ed alla sfida nel capire il futuro che per ogni imprenditore è il mantra di ogni giorno.
La parola è passata poi al presidente di Federmanager Siena, Umberto Trezzi, che ha sottolineato l’importanza di una rinnovata collaborazione tra Confindustria e Federmanager a livello nazionale e come dimostra questa iniziativa, anche a livello locale: “Assieme possiamo accendere il motore della ripresa. Dobbiamo collaborare per sviluppare cultura d’impresa , crescita della managerialità e innovazione, così da poter meglio affrontare il futuro”.
“Industry 4.0 – afferma Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy – è una grande opportunità, ma, senza una consapevolezza riguardante il fattore umano nell’uso delle tecnologie e una formazione (non solo tecnica), rischia di essere un’occasione perduta, o quantomeno un investimento non sfruttato nel senso pieno: ecco perché possiamo dire che gli uomini vengono
prima degli algoritmi e dei robot, ed ecco perché ci vuole una formazione rigorosa ma allo stesso tempo flessibile, perché una stessa tecnologia può essere usata in modi diversi e in vista di strategie diverse”.
Un altro tipo di rischio è quello della sovrabbondanza di soluzioni potenzialmente indicate per un’impresa, la quale deve poter scegliere la più performante per uno specifico settore e per una specifica strategia di produzione: in questo senso va l’intervento del professor Andrea Bonaccorsi, presidente del corso di Laurea in Ingegneria gestionale dell’Università di Pisa, che indicherà i modi con cui comparare tecnologie simili per trovare quelle più adatte in base alle dimensioni e al settore merceologico di un’azienda, e presenterà strumenti concreti per individuare, in quello che ormai è il “mare” di Industry 4.0, le soluzioni più adatte e più facilmente utilizzabili”. Claudio Benassi l’esperto per Confindustria Toscana Sud di questo tipo di processi, ha illustrato alcuni casi applicativi di progetti aziendali per la trasformazione in ottica di Industria 4.0.
“Il Dipartimento di Eccellenza di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università di Siena, ha illustrato il suo impegno nel migliorare la qualità dell’istruzione terziaria promuovendo il rafforzamento delle sinergie fra alta formazione, ricerca, professioni e mondo produttivo. Un Dipartimento che sostiene la competitività del nostro territorio anche attraverso le tematiche paradigmatiche della Sanità 4.0 come la Medicina di Precisione, la creazione di ecosistemi digitali sanitari integrati con l’intelligenza artificiale e l’automazione dei processi produttivi dell’ambito Life Science”.
Roberto Di Pietra, direttore del Dipartimento Studi Aziendali e Giuridici dell’Università di Siena si è chiesto cosa realmente si possa definire innovazione, affermando che l’innovazione è tale quando investe l’intera struttura economica di un paese: Industria 4.0 lo potrà così diventare solo col tempo, in quanto ancora è lenta nell’affermarsi nelle PMI. Da una indagine nelle PMI della Val d’Elsa, in particolare è risultata poco definita la percezione di come gli investimenti in robotica e automazione possano essere utilmente integrati dagli investimenti sull’utilizzo esperto della rete internet e della digitalizzazione, mentre è risultato un maggior interesse verso la Stampa 3D soprattutto in chiave di prototipazione”.
L’intervento di Luca Piccinelli Deputy Head of Italy e Responsabile Innovazione & Marketing di Huawei Italia, è invece riferito all’importanza delle tecnologie di comunicazione 5G,e a come l’avvento di queste porterà a un impatto molto forte che si trasferirà in molti ambiti della rivoluzione digitale complessiva che stiamo vivendo. Andrea Paolini, direttore generale di Toscana Life Science ha illustrato un progetto, finanziato da 4Manager, ente bilaterale Confindustria Federmanager sorto un anno fa’ per le politiche attive del lavoro, con cui favorire l’inserimento di manager nel settore delle Scienze della Vita.
Un intenso confronto quindi che ha visto professionisti di aree diverse confrontarsi a 360 gradi sul futuro che è già l’oggi.