
“La presenza della splendida mostra dedicata alla pittura senese del Trecento è il contesto perfetto per questo evento che sarà sia culturale (fra storia, arte e musica), sia enogastronomico, con la presenza nel menu delle eccellenze senesi – dice Serena Bianciardi, presidente della DMO Terre di Siena – L’iniziativa non sarà un evento isolato, ma il punto di partenza di una strategia a lungo termine per creare connessioni fra le istituzioni culturali senesi e londinesi, oltre che per lavorare sulla nostra destinazione turistica, rafforzandone l’identità sul palcoscenico internazionale”.
“Un’occasione unica per la nostra città – ha aggiunto l’assessore al Turismo del Comune di Siena Vanna Giunti – come già successo a New York, non possiamo che accogliere con grande emozione l’attenzione che il mondo intero intero sta riservando al patrimonio storico, culturale ed enogastronomico della nostra città. L’amministrazione metterà in campo tutte le risorse possibile per fortificare ancora di più il brand Siena anche negli anni futuri attraverso azioni sinergiche da portare avanti con gli attori del territorio ”.
La serata sarà infatti dedicata alla presentazione del ‘300 senese e dell’evoluzione dei rapporti tra Siena e il Regno Unito nel corso dei secoli con relatori italiani ed inglesi: la guida turistica Roberto Bechi, l’attore e scrittore Sir Timothy Ackroyd, il baritono Massimo Modoni, la food blogger Alessandra Gennaro, il proprietario di ristoranti Ambro Ianeselli, l’imprenditore e docente universitario Marco Camisani Calzolari e lo stesso Andrea Bianchi Bandinelli.
Gli italiani e gli inglesi hanno già una storia molto ricca di interazioni. Nel Medioevo, i banchieri senesi viaggiavano nel Regno Unito come spesso facevano anche i mercanti. L’arcivescovo di Canterbury (Sigerico) fu il primo a descrivere la Via Francigena ai viaggiatori di lingua inglese, che nel corso dei secoli hanno continuato a visitare il territorio toscano, fermandosi qui e persino stabilendosi qui: le loro osservazioni si possono trovare in memorie, scritti di viaggio, guide, romanzi, racconti, lettere, saggi, diari e libri d’arte. Oltre a questi innumerevoli letterati professionisti, che vanno da Geoffrey Chaucer nel XIV secolo ad Aldous Huxley nel XX secolo, centinaia di individui britannici nel secolo scorso hanno scelto di ristrutturare vecchie case coloniche nella regione del Chianti, così tanti che la zona è diventata nota come “Chiantishire”. Al tempo stesso, oggi sono tanti gli italiani (ed i toscani) che hanno scelto il Regno Unito, e soprattutto a Londra, come luogo di studio e di lavoro.