Ripercorso mezzo secolo attraverso testimonianze ed aneddoti
TORRITA DI SIENA. Il programma del Palio dei Somari 2017 ha proposto una serata dedicata alla storia di Torrita di Siena e della sua festa popolare ma anche al patrimonio artistico del territorio ed alle tradizioni che ne portano alla luce tutta la sua grande vitalità sociale.
Un appuntamento culturale in senso pieno che, grazie però ad una formula inedita e accattivante, è riuscito a calamitare l’attenzione generale ed a coinvolgere l’intera comunità, non solo quella di più stretta fede contradaiola.
Al centro dell’attenzione, il mezzo secolo di vita della manifestazione letto attraverso l’evoluzione di uno dei costumi più rappresentativi e suggestivi del Corteo Storico, quello della dama. Ma insieme a costumisti ed esperti della ricostruzione storica, a raccontare come è nata e come si è evoluta questa montura sono state alcune sarte dei primordi, quelle che trasformarono stoffa ed idee nei costumi: un viaggio intessuto di aneddoti e ricordi, un talk show, “cucito” dagli esperti delle Commissioni paliesche e dalla voce della festa, Luca Mosconi.
Inedita anche l’ambientazione, la piccola Chiesa della Madonna delle Nevi, a cui si accede proprio dal Campo di Gara, e la divulgazione, avvenuta esclusivamente in diretta TV (ed in streaming video), sulle frequenze di NTi, dgt ch. 271.
Ulteriore elemento positivo e di novità, la partnership tra il Palio e la Pro Loco di Torrita di Siena che, come conferma il Presidente Roberto Goracci, ha fortemente voluto la serata. “Abbiamo trovato il massimo appoggio nell’Associazione Sagra San Giuseppe e nella Parrocchia di San Martino e Costanzo che ha messo a disposizione la Chiesa della Madonna delle Nevi. Una serata fondata su tre principi: collaborazione, curiosità e passione”.
“L’opportunità di svolgere la serata dentro questo antico Oratorio – sottolinea Goracci, già fantino vittorio de Le Fonti con il nome d’arte di Bacchino – ci ha suggerito un importante assist per il titolo “Da dove il Palio parte”. Perché la corsa, non solo quella della storia che in mezzo secolo ci ha portato fino a qui, ma anche quella della domenica, parte veramente da questo luogo dove presidenti, capitano, fantini, veterinari e giudici si ritrovano per gli ultimi dettagli prima dei duelli e delle finali”.
“Ci auguriamo che il mix tra storia dell’arte e storia del Palio – conclude il Presidente – possa rappresentare un pilastro della futura crescita della manifestazione”.
A sua volta il presidente dell’Associazione Sagra San Giuseppe Yuri Cardini, ringraziando i partecipanti al talk show, ha auspicato che “la serata in diretta TV “Da dove il Palio parte” diventi il primo atto di una collaborazione e promozione pluriennale in cui, ad ogni edizione del Palio, si potrebbero approfondire diversi temi della rievocazione storica per andare a comporre un puzzle da lasciare come linea-guida alle prossime generazioni”.
La serata ha visto, come detto, la testimonianza delle sarte torritesi Adua Migliorucci, Livia Ruzzolini e Mara Paolucci che hanno realizzato i primi vestiti e che hanno raccontato alcuni aneddoti curiosi sulle “botteghe” sartoriali dove venivano realizzati in gran segreto i primi costumi. Sono intervenuti anche Niccolò Malacarne, esperto di storia ed arte, Alessandro Guazzini e Francesca Ardanese, della Commissione Corteo Storico, Federica Goti, della Commissione Archivio e Ricerca, Enzo Sodi, iniziatore, con l’associazione “Torrita Ricordi”, di una capillare ricerca delle immagini fotografiche del Palio, e tre esperti costumisti, Maurizio Sampieri, della Contrada della Civetta di Siena, Massimo Gottardi e Giancarla Anselmi, questi ultimi due collaboratori della Commissione Corteo Storico ma anche di alcune contrade.