di Andrea Pagliantini
RADDA IN CHIANTI. Pur avendo il dileggio della nuvoletta solitaria fissa su Radda nei momenti più cruciali di quel ricco programma che ha riempito di gioco, ludico, sapori e sostanza, questa prima due giorni di Ruralfestival partecipata e riuscita ha avuto successo.
Negli spazi espositivi vari operatori poco distanti hanno spiegato polline, miele, siccità, ortaggi su terrazze, tessuti di lana di
alpaca, di capra, falegnameria di incastro senza chiodo alcuno, vini puliti da diserbanti e massicce bastonature in cantina, tessuti del
Casentino.
E poi, James Harris che espone nel ventricoli del Palazzo del Comune di Radda, poi zia Caterina Bellandi e Alessandra Cotoloni che
presentano il loro libro “Taxi Milano 25″ per i piccoli che nascono con la vita già in salita. E una riflessione sulla biodiversità con l’agronomo Mauro Carboni e il veterinario Alessio Zancon, che senza giri di parole mettono uno spunto di riflessione su come l’agricoltura e l’allevamento siano una forma di futuro, se si torna a un passato di semi condivisi, sapori veri, razze animali autoctone prima che spariscano del tutto, piante antiche, chilometro zero e follia nel vedere le pere o i pomodori andare in giro per il mondo sugli aerei, come fossero sempre prodotti stagionali.
Le prove dell’organista e dei violinisti nella chiesa di San Niccolò poco prima del concerto, Mozart in aria, fra le panche, che dipana
l’acre incenso.
I polli del Valdarno, gli alpaca, i cavalli da aratro, la faraona, le caprette nei recinti della piccola fattoria didattica, che, non ci si crede, ma i bambini nati e viventi in campagna è la prima volta che non li vedono su un banco frigo del supermercato. E grazie al gruppo Evoart che ha reso possibile tutto questo.