Giovedì 22 luglio al Museo Archeologico del Chianti Senese un incontro sugli anni dal 1452 al 1478

CASTELLINA IN CHIANTI. “Dal 1452 al 1478. Quando Spagnoli e Napoletani invasero il Chianti”. È questo il titolo dell’incontro con gli storici Barbara Gelli e Niccolò Capponi in programma giovedì 22 luglio, alle ore 18, in Piazza del Comune, di fronte al Museo Archeologico del Chianti Senese di Castellina in Chianti. L’appuntamento chiuderà il cartellone castellinese dedicato alle Notti dell’Archeologia, promosse come ogni anno dalla Regione Toscana per valorizzare il patrimonio storico e culturale. Al termine dell’incontro all’aperto, sarà possibile visitare il Museo Archeologico del Chianti Senese e partecipare a un brindisi conviviale, nel rispetto delle norme anti Covid-19. La partecipazione è gratuita.
L’incontro prenderà spunto dalla recente e occasionale scoperta di due palle da bombarda databili agli albori dell’età moderna, rinvenute vicino al Castello delle Stinche, nel Chianti, e continuerà insieme ai due storici per riscoprire il Chianti come terreno di scontro tra la Firenze medicea – di cui Castellina era fortezza d’avamposto verso la rivale Siena – e i senesi, accompagnati da alleati di alto profilo quali gli Aragonesi e il re di Napoli.
Mostra Militaria sulla seconda guerra mondiale. All’interno del Museo Archeologico del Chianti Senese, inoltre, è ancora possibile visitare la “Mostra Militaria” che raccoglie oggetti e testimonianze della seconda guerra mondiale a Castellina in Chianti, estendendo la narrazione storica del Museo fino all’età moderna con oggetti quali frammenti di ordigni bellici, mostrine e bottoni delle uniformi e le stoviglie e altri oggetti appartenuti ai coniugi Lewin, che dopo esser stati catturati mentre viaggiavano verso la Palestina furono internati a Castellina in Chianti e poi deportati ad Auschwitz, dove morirono.
Per informazioni, è possibile contattare il Museo Archeologico del Chianti Senese al numero 0577-742090, scrivere all’indirizzo di posta elettronica info@museoarcheologicochianti.it oppure consultare il sito www.museoarcheologicochianti.it.