Ideato e diretto da Paola Dei, con uno staff internazionale, il Festival si caratterizza per le azioni e scelte che intendono indirizzare verso comportamenti adeguati
SIENA. Bulli ed Eroi Festival Internazionale del Film per ragazzi Val di Chiana Senese con la partecipazione di Val d’Orcia Val di Chiana e Val Tiberina Aretine giunto alla VII edizione continua a diffondere messaggi contro bullismo e violenza in tutto il mondo.
Ideato e Diretto da Paola Dei che da 50 anni lavora con i ragazzi, con uno staff internazionale, il Festival, che per il 2024 avrà luogo dal 6 al 10 novembre con pre-festival in ottobre, si caratterizza per le specifiche azioni e scelte che intendono indirizzare verso comportamenti adeguati e non caratterizzati dalla sopraffazione.
Quest’anno il Concorso/Festival si avvale della partecipazione della Fondazione Collodi e della Storia del burattino più famoso nel mondo: Pinocchio. Grazie a questa storia possiamo affrontare in maniera nuova problematiche universali attraverso linguaggi innovativi che implementano le diverse abilità e favoriscono la crescita dell’individuo.
Una nostra testimonial ha partecipato al Film Festival di Locarno 2024 indossando abiti con frasi dedicate alla prevenzione da fenomeni purtroppo in dilagante crescita che spesso vengono potenziati dal silenzio di chi teme le personalità aggressive e prevaricanti.
Nato nel 2018 a seguito di pubblicazioni, sperimentazioni e anni di esperienza sia nelle materie artistiche che in quelle pedagogiche e psicologiche, il Festival, caratterizzato dal motto: Ubuntu io sono perché noi siamo, tratto da una frase di Nelson Mandela, intende mettere in luce i problemi attuali dandogli sempre più rilevanza e sensibilizzando giovani e adulti attraverso il linguaggio delle arti, che l’Associazione Centro Studi di Psicologia dell’Arte e Psicoterapie Espressive porta avanti fin dal momento della costituzione avvenuta circa 20 anni fa. Uno degli eventi più importanti che hanno caratterizzato il Festival è stato quello dedicato ai bambini di Beslan in Ossezia. Lavoro che anticipava il Festival.
Nella diffusione di abiti con frasi significative positive intendiamo contrastare chi usa le parole per denigrare, offendere e umiliare con una mancata percezione del proprio essere e con la caratteristica presunzione che tutti conosciamo e che caratterizza le persone ancor prima delle espressioni verbali.