L’iniziativa è in programma giovedì 17 giugno, alle 17.30, con Arci Siena, Regione Toscana e Anci Toscana
SIENA. Cura del bene comune e contrasto all’illegalità attraverso la promozione di una cittadinanza attiva, responsabile e partecipe. Sono questi i temi al centro dell’iniziativa “Da beni confiscati a beni comuni. Un patto di collaborazione per la rigenerazione di un territorio” in programma giovedì 17 giugno, alle ore 17.30, nella Tenuta di Suvignano, azienda agricola nel comune di Monteroni d’Arbia confiscata alla mafia nel 2007 e assegnata alla Regione Toscana e ai Comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo. L’appuntamento, promosso da Arci Siena aps in collaborazione con Cesvot e Anci Toscana, vedrà la partecipazione di Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia; Stefano Ciuoffo, assessore alle politiche per la sicurezza e la cultura della legalità della Regione Toscana; Emiliano Fossi, delegato Anci Toscana all’economia civile, partecipazione e beni comuni, e Serenella Pallecchi, presidente provinciale Arci Siena aps.
“Questo momento di confronto – spiega Serenella Pallecchi, presidente provinciale Arci Siena aps – nasce per ragionare su come i beni comuni, e tra questi in particolare i beni confiscati, possano configurarsi come un nuovo ambito di sperimentazione per la rigenerazione di un territorio, partendo dall’assunto che prendersi cura dei beni comuni e dei beni sottratti alle mafie significa esercitare azioni di cittadinanza attiva, di partecipazione e di responsabilità verso la comunità. L’iniziativa promossa insieme a Cesvot e Anci Toscana si pone, così, l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza verso una cultura del bene comune che passa da processi di collaborazione e di cooperazione fra tutti gli enti territoriali. Un bene confiscato alla mafia, come nel caso di Suvignano, può diventare motore di sviluppo del territorio, di sussidiarietà orizzontale e di cooperazione ed è in questo contesto che il Terzo Settore acquista un valore strategico di animazione sociale e culturale, anche a partire dalla legge regionale 71 del 2020”.