Si comincia il 7 Dicembre con il concerto “Radici”: il gruppo della Filarmonica, con l’aiuto di artisti esterni si esibirà in pezzi che vanno dagli anni ’50 fino ai giorni nostri
TORRITA DI SIENA. Dopo il successo delle manifestazioni per la Festa della Toscana del 2017, a fine 2018 la Società Filarmonica “Guido Monaco-La Samba” di Torrita di Siena torna a celebrare questo evento, portando davanti al pubblico torritese e non solo musica, arte e cultura.
La Filarmonica sposa infatti l’iniziativa della Regione Toscana che ricorda quei momenti della storia locale in cui l’assolutismo illuminato di Pietro Leopoldo II di Lorena ha portato un’incredibile sviluppo dal punto di vista culturale e sociale.
L’abolizione del reato di lesa maestà, della tortura e soprattutto della pena di morte, avvenuta applicando alla legislazione locale i concetti più moderni e progressisti dell’ambiente filosofico-politico dell’epoca è stata una svolta mai avvenuta prima nel panorama europeo e occidentale, eguagliata dal resto degli stati solo decenni o secoli dopo.
«La conoscenza, l’arte, la musica, sono veicoli di diffusione e propagazione dei valori di pace, giustizia e libertà che incarnano ancora oggi, nel nostro paese, un modello di civiltà» dichiara il presidente dell’associazione Stefano Peruzzi, che, insieme al direttore artistico Mirco Rubegni, ai musicisti, agli allievi e ai maestri della Filarmonica si propone di portare avanti in tre concerti (o meglio, «in tre atti») i temi fondanti della Festa della Toscana.
Tutto inizierà il 7 Dicembre, con il concerto “Radici”, in cui il gruppo musicale della Filarmonica, con l’aiuto di artisti esterni si esibirà in pezzi che vanno dagli anni ’50-’60 fino ai giorni nostri, suonati dagli eccellenti musicisti del territorio che costituiscono il vero e proprio laboratorio musicale e culturale della Filarmonica.
Il secondo atto sarà dedicato agli alunni della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo G. Parini di Torrita di Siena e vedrà la partecipazione dei maestri della scuola di musica, che eseguiranno pezzi incentrati proprio sugli ideali della festa.
Dopo le feste natalizie, in cui comunque la Filarmonica sarà impegnata in varie occasioni, arriverà il terzo atto, nel quale «la musica e il teatro si faranno veicolo di empatia verso chi ha subito e subisce ingiustizia ed emarginazione: dalla condizione della donna a quella dello straniero, dalle vittime di guerra al condannato a morte», spiega il direttore artistico Mirco Rubegni.
Le celebrazioni per la Festa della Toscana dimostrano ancor una volta che l’arte e la cultura non sono e non devono essere rinchiuse e relegate a certi ambienti, ma anzi devono dimostrare impegno nel sociale perché in quanto mezzi di espressione dal valore inestimabile possono diffondere quelle idee di pace, di libertà, di speranza di cui il mondo ha davvero bisogno.