RADICOFANI. Domenica prossima (12 settembre) si corre il Palio del bigonzo. Sono le contrade Borgo Castello, Borgo Bonmigliaccio, Borgo Castelmorro, Borgo Maggiore e la Compagnia arcieri della Francigena, con il supporto della proloco, a organizzare questa edizione, la quinta, di un evento nato per sottolineare l’antica tradizione vitivinicola di Radicofani.
La produzione di vino era già descritta nello statuto del 1441 e rimase un elemento trainante dell’economia almeno fino alla metà del secolo scorso, con una documentata fornitura alle osterie della zona, compresa Abbadia San Salvatore. Documenti di inizio Novecento parlano di 3mila ettolitri prodotti: numeri impressionanti, rispetto alla scarsa produzione odierna. Le stesse contrade, pur rappresentando una “invenzione” recente, sono anch’esse figlie della memoria storica: lo statuto comunale di Radicofani del 1255 considera, con gli stessi nomi, quattro borghi all’epoca già costituiti e autonomi.
Il Palio del bigonzo è il gran finale di giornata particolarmente ricca, che inizia alle 10.30 con un corteo che arriva alla Chiaesa di San Pietro dove, alla fine della messa, ci sarà la benedizione dei drappelloni delle contrade e del Palio, dipinto per l’occasione da Laura Pertout Buricchi. Le contrade animeranno con cortei, sbandieratori, arcieri e armigeri, le strade di questo meraviglioso borgo per l'intera giornata. Dopo la sfilata del corteo storico, alle 15, lungo le vie del paese ci sarà la sfida con gli archi che determinerà l’ordine di partenza, con posizioni più o meno vantaggiose assegnate sulla base dei punteggi ottenuti. Poi sarà il momento del lancio della sfida, con declamazioni espresse nella principale piazza di ogni contrada. La gara vera e propria è prevista alle ore 18.30. Seguirà la consegna del palio alla contrada vincitrice. Poi tutti a cena nelle cantine delle contrade, approntate per chiudere in bellezza una domenica speciale, per Radicofani.
La produzione di vino era già descritta nello statuto del 1441 e rimase un elemento trainante dell’economia almeno fino alla metà del secolo scorso, con una documentata fornitura alle osterie della zona, compresa Abbadia San Salvatore. Documenti di inizio Novecento parlano di 3mila ettolitri prodotti: numeri impressionanti, rispetto alla scarsa produzione odierna. Le stesse contrade, pur rappresentando una “invenzione” recente, sono anch’esse figlie della memoria storica: lo statuto comunale di Radicofani del 1255 considera, con gli stessi nomi, quattro borghi all’epoca già costituiti e autonomi.
Il Palio del bigonzo è il gran finale di giornata particolarmente ricca, che inizia alle 10.30 con un corteo che arriva alla Chiaesa di San Pietro dove, alla fine della messa, ci sarà la benedizione dei drappelloni delle contrade e del Palio, dipinto per l’occasione da Laura Pertout Buricchi. Le contrade animeranno con cortei, sbandieratori, arcieri e armigeri, le strade di questo meraviglioso borgo per l'intera giornata. Dopo la sfilata del corteo storico, alle 15, lungo le vie del paese ci sarà la sfida con gli archi che determinerà l’ordine di partenza, con posizioni più o meno vantaggiose assegnate sulla base dei punteggi ottenuti. Poi sarà il momento del lancio della sfida, con declamazioni espresse nella principale piazza di ogni contrada. La gara vera e propria è prevista alle ore 18.30. Seguirà la consegna del palio alla contrada vincitrice. Poi tutti a cena nelle cantine delle contrade, approntate per chiudere in bellezza una domenica speciale, per Radicofani.