Il 12 maggio oltre 13 milioni di infermieri nel mondo, si riuniscono nel nome di Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne
SIENA. “Dalla cura della malattia al prendersi cura della persona” è questo il tema scelto da Ipasvi Siena per celebrare la Giornata Internazionale dell’Infermiere.
L’appuntamento che unirà idealmente 13 milioni di infermieri che operano in tutto il mondo si terrà, come consuetudine il 12 maggio data simbolica in quanto nel 1820 nasceva Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.
“Una giornata – commenta il presidente del Collegio IPASVI Siena, Michele Aurigi – per fare il punto sulle motivazioni più profonde che danno senso al nostro lavoro e per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui valori di cui è portatrice la professione infermieristica”.
Nel pomeriggio del 12 maggio a partire dalle ore 14.30, gli infermieri del collegio provinciale senese si daranno appuntamento presso l’aula magna del Polo didattico dell’ospedale “Le Scotte” di Siena. Dopo il saluto iniziale delle autorità, la parola passerà agli infermieri. Alcuni professionisti con esperienze lavorative diverse, saranno protagonisti di uno storytelling dedicato alla loro vita professionale.
“Abbiamo voluto dare risalto al lavoro degli infermieri, al loro vissuto lavorativo, ai valori etici che guidano il loro operato quotidiano – prosegue Aurigi –. Questo è stato possibile anche grazie alla fattiva collaborazione di Gianluca Bugnoli e Giovanni Becattini, infermieri dirigenti di AOUS e ASL SudEst (area provinciale senese), che hanno promosso e sostenuto l’iniziativa con i colleghi nelle loro aziende”.
La giornata proseguirà poi con l’intervento di Nicola Donti, dottore in filosofia, coordinatore gruppo di progetto sul sito Intranet-Internet Aziendale e responsabile attività Qualità Percepita presso l’Unità dell’Azienda U.S.L. Umbria 1, che offrirà spunti per dibattere il tema “Dalla cura della malattia al prendersi cura della persona”.
“Florence Nightingale sosteneva che l’assistenza è un’arte – conclude il presidente Aurigi – che richiede una devozione totale ed una dura preparazione. I tempi sono cambiati, la nostra è una professione ormai matura che però non deve dimenticare le sue radici. Desidero augurare a tutti gli infermieri di ispirarsi ogni giorno a queste parole con la consapevolezza che la salute è un bene primario da promuovere e tutelare e che l’infermiere in questa partita è fondamentale. Sempre al fianco del cittadino”.