La Chiesa di San Bartolomeo da quasi due anni è rivestita dal ponteggio per il ripristino del tetto
SIENA. Siamo nel Comune di Siena, in quella parte di campagna, non lontana dalle mura, che riverbera la luce delle gemme architettoniche della città. Appena superato il duecentesco complesso di San Galganello, ai piedi della collina dominata dalla Villa dell’Agazzara, inizia il suo percorso sinuoso la strada delle Volte Alte, col suo abbraccio di rami ombreggianti creato per accogliere un tempo gli ospiti della vicina Villa Chigi-Farnese, progettata da Baldassarre Peruzzi come modello della romana Farnesina. La villa era collegata ad un ninfeo, tutt’ora esistente, e la vicina Chiesa di San Bartolomeo alle Volte Alte costituiva la cappella di pertinenza al complesso signorile.
Da qualche anno questo raro e magnifico contesto è in pericolo. Il primo motivo è lo stato di abbandono in cui versa la Villa Chigi-Farnese, e di conseguenza anche l’ambiente circostante ad essa collegato. Ad aggravare la situazione c’è stata poi la tromba d’aria che due anni fa ha danneggiato lo spettacolare viale dei cipressi e il tetto della chiesa.
Ad oggi il piazzale di fianco a quest’ultima è ancora parzialmente occupato dai tronchi degli antichi giganti; alcuni residenti affermano tra l’altro che l’intervento della ditta incaricata della ripulitura ha abbattuto anche cipressi che avevano ben superato l’evento meteorologico grazie al plurisecolare adattamento e alla loro mole possente.
Infine l’aspetto più grave: la Chiesa di San Bartolomeo si presenta da quasi due anni rivestita dal ponteggio montato per i lavori di ripristino del tetto, ma i lavori si sono presto interrotti e l’insufficiente copertura costituisce un rischio da non sottovalutare, tanto più in vista delle prossime piogge autunnali.
Un patrimonio di valore inestimabile che rischiamo di perdere.
Cinzia Neri