SIENA. Gentili signore e gentili signori,
scrivo questa lettera perché ritengo che quanto accaduto nella nostra BCC (Chiantibanca – ndr) sia particolarmente preoccupante.
Senza alcun preavviso ci siamo trovati con il vertice trasformato e con le notizie più diverse che hanno allarmato soci e correntisti.
Nella opinione pubblica si sta diffondendo la convinzione che Chiantibanca ha gravi problemi economici. So e sappiamo che non siamo in questa condizione ma la tardiva lettera del presidente, non ha spiegato come mai dopo le dimissioni del vertice non ha sentito il dovere di informare i soci.
Ricordo a lui e a tutti noi, che siamo BCC e che quindi non basta avere il sostegno dei soci di maggioranza. Da noi ogni testa vale un voto.
In vista della prossima assemblea spero che tutti insieme chiederemo conto di quanto è successo e, almeno a mio avviso, se l’assemblea aveva approvato la linea contestata dai controllori, tutto il vertice doveva rimanere unito e combattere con noi per contestare il controllore. Se la contestazione era difficile o era corretta, il vertice doveva dimettersi in toto.
Vorrei augurarmi che il prossimo vertice dell’istituto sia un gruppo di persone rispettose delle nostre origini di banca del territorio e di persone.
Noi non siamo una grande banca e non vogliamo esserlo. Noi siamo una impresa e una cooperativa e tali dobbiamo rimanere. Ogni socio, può e deve sentirsi amministratore della banca anche se non siede nel CDA o non ne è il presidente.
Chiedo al presidente di voler far conoscere questa mia ai soci in vista dell’assemblea perché, senza presunzione, penso abbia la stessa dignità della sua lettera.
Concludo con un appello: facciamo in modo che l’assemblea di maggio segni il riscatto di noi tutti rispetto alle decisioni di chi pensa di poterci gestire senza rispetto e renderci solo delle figurine senza valore.
Non perdiamo occasione di farci sentire per evitare che un domani si possa vivere un dramma sociale come in altre realtà.
Chiedo scusa per il disturbo arrecato ma spero di aver suscitato interesse per una vicenda che deve tornare ad essere una storia bella come è stata sin qui la storia del nostro istituto.
Voglio esprimere un caloroso grazie a Claudio Corsi per aver fatto, con i suoi collaboratori e con tutti noi, di Chianti banca, una grande e bella realtà vicina ai più deboli e contemporaneamente a chi lavora e produce.
Massimo Vita