Lettera di un prof che racconta l'avventura di un precario
VERGOGNOSE CONVOCAZIONI FARSA PER LA “BUONA SCUOLA”
025 A – Disegno e storia dell’arte: convocazione farsa a SIENA presso l’Istituto Galileo Galilei. Disponibili 2 ore supplenza annuale e 1 cattedra completa fino a Dicembre.
La storia di Pino
Questa è la storia di Pino, che viene da Torretta, un caratteristico borgo nell’entroterra siciliano non lontano da Palermo. Una vita semplice ma niente lavoro, niente fabbriche, niente di niente. Pino è disposto a lasciare la sua casa per avere un barlume di possibilità per il futuro.
Pino ieri ha ricevuto un’ e-mail con una convocazione per 2 posti di lavoro, non era specificato il numero dei concorrenti, solo che doveva recarsi a Siena ad una delle innumerevoli e scoordinate e totalmente autonome convocazioni per chi vuole ogni anno insegnare. Dal provveditorato e segreterie gli avevano perfino paventato che chi non si fosse presentato sarebbe stato cancellato dalle graduatorie di quella scuola. Pieno di speranza e buona volontà, supera lo scalino dei 1.131Km che lo separano dal suo anelato posto di lavoro e si prepara. Prende immediatamente l’autobus che lo porta a Palermo, poi prende un treno per Messina, poi il traghetto, viaggia tutta la notte, dormicchiando qua e là, sperando di arrivare in tempo per riuscire ad acchiappare anche solo la cattedra annuale di 2 ore e accumulare un po’ di punteggio per insegnare in futuro. Pino arriva finalmente alla stazione di Siena, è presto, ma non vuol rischiare di perdere un’occasione così importante, ovvero, fare il mestiere che ama a dispetto di mille sacrifici. Paga perfino un taxi che lo porta fino alla scuola: in questo caso l’istituto Galileo Galilei di Siena. All’inizio è solo, ma poi si aggiungono prima 1, poi 2, poi 50 persone circa. Lui è in terza fascia, ha un buon punteggio ma non ha potuto spendere 3000 euro per comprarsi un TFA o un PASS quindi si rende subito conto che ci sono almeno 20 persone prima di lui. Dopo 2 ore di attesa cominciano a chiamare i candidati di prima fascia. Il primo rifiuta, quindi una piccola speranza si riaccende in lui, il secondo prende la cattedra fino a Dicembre. Peccato, pensa, ok quest’anno magari non guadagnerò, ma insegnando in quella da 2 ore almeno farò un po’ di punteggio per poter un giorno insegnare o avvicinarmi a casa….
Pino ha insegnato per 5 anni in posti lontani da casa per costruirsi una carriera e in questo modo ha accumulato una buona esperienza. Ma non è servito a nulla, i primi della 2a fascia vengono assunti; non hanno mai messo piede in un’aula ma hanno fatto il TFA (pagando circa tremila euro).
Pino si sente umiliato, perché questo viaggio gli è costato sacrifici. Ha fatto 2230 chilometri e ha speso circa 200 euro nonostante sia disoccupato. Pino non si sente solo umiliato, ma preso in giro, raggirato, boicottato. Perché il preside del Galileo Galilei non ha chiesto la disponibilità ai primi 3 candidati via email e ha fatto scomodare ben 50 persone per solo 2 posti?
Pino è un nome inventato ma la sua storia è reale. E’ ciò che ho visto stamattina con i miei occhi. C’erano persone arrivate da Palermo, da Catania e da tutta la provincia. La mancanza di rispetto delle istituzioni e di chi ci lavora è inqualificabile. Ci hanno trascurati, offesi, usati, umiliati. Chi dirige le segreterie e le scuole se ne è altamente fregato di noi cittadini, lavoratori, persone.
Se continuiamo a sottostare a queste modalità, a questi veri e propri dictat, il nostro mondo diverrà un incubo. Di fatto lo è già.
Come insegnanti e lavoratori chiediamo rispetto, vi sembra troppo?
prof. Christian Brogi