Lettera di Borgogni sulla situazione dei lavoratori stressati
SIENA. Assisto in questo periodo ad una campagna di condizionamenti e di spavento, sia al lavoro e sia sui social network, da parte dei grandi sindacati e dei sindacati di categoria sulla questione assicurativa da stipulare da parte degli operatori sanitari, soprattutto per la categoria degli infermieri.
Strano che questi sindacati invece di lottare contro i turni massacranti, contro i salti di riposo dopo un turno notturno, o contro quegli infermieri diurnisti che lavorano anche 8 giorni di fila saltando l’unico riposo che hanno a disposizione nella settimana lavorativa.
Strano che non lottino contro la mancanza di personale, contro i carichi di lavoro raddoppiati (con aumento del rapporto operatori- pazienti), contro le assunzioni a tempo determinato per colmare il calo di personale.
È da premettere che solo un decennio fa, prima della riforma Bindi, con la quale le Usl si sono trasformate in Aziende Sanitarie locali e gli Ospedali Universitari in Aziende Ospedaliere Universitarie, il sistema sanitario era o primeggiava in tutto il mondo per la sua efficacia ed efficienza.
Dal momento in cui con la riforma Bindi, le Usl e gli Ospedali si son trasformate in Aziende abbiamo verificato che negli ultimi anni è scemata l’efficacia e si vedono gli effetti delle cause di inefficienza come risulta dell’aumento della malasanità.
Strano che sia la politica che questi sindacati non si domandino perché esistano fatti negativi che pregiudicano o con la morte o con un danno permanente la salute dei cittadini.
Le cause secondo il sottoscritto sono dovute ad errori forzati dai continui salti di riposo, all’aumento dei carichi di lavoro e alla mancanza di personale, che fa sì che gli operatori sanitari siano non solo meno lucidi, ma anche più stressati. Di conseguenza si possono verificare maggiori errori da parte dei professionisti.
Anziché di fare una campagna di condizionamenti alla categoria degli infermieri per un profitto dovuto alle stipule assicurative, questi sindacati dovrebbero cambiare rotta e lottare effettivamente per la tutela dei lavoratori, cosa che non avviene con la pubblicità ad assicurazioni private.
Usi Sanità Siena
Costantino Borgogni