SIENA. La componente del PD senese, che si pone in rapporto di continuità con il vecchio PCI, non ha mai digerito l’elezione di Focardi a Rettore dell’Università degli Studi di Siena. Soprattutto non ha digerito che Focardi, per quanto genericamente di sinistra, non sia organico a quel sistema di potere che per decenni e con ferrea logica ha gestito tutte le istituzioni della città, tra le quali, non secondaria, la stessa Università.
E così quando è scoppiato lo scandalo del disastroso disavanzo, dimenticando le proprie responsabilità politiche in quella gestione (con aumento a dismisura delle dimensioni, missione e caratteristiche dell’Università per trasformarla in una macchina elettorale, senza considerare qualità, costi e impatto sulla città), la stessa componente ha cercato di eliminare Focardi, chiedendone contemporaneamente le dimissioni da rettore e il commissariamento di fatto, tramite la costituzione di un tavolo interistituzionale.
Tavolo, che alla prova dei fatti, si è mostrato prodigo di consigli ma non altrettanto di risorse, al punto tale che quando il Rettore, per fare fronte al pagamento degli stipendi, ha chiesto un finanziamento, per quanto coperto dal pagamento di interessi e da garanzie immobiliari, ha ricevuto risposta, per bocca del Presidente, che la Banca non è la Misericordia e l’Università si doveva rivolgere al Governo. Quando poi Focardi, in considerazione del piano di risanamento e delle valutazioni positive dell’Ateneo da parte del Civr, ha ottenuto dal Governo anticipazioni di fondi, comunque dovuti, per far fronte alle spese più urgenti, è tornata a farsi sentire la canea, con richieste di una nuova governance e riunioni di Senato e CdA interminabili, in cui sembrava che l’unico problema fossero le dimissioni del Rettore.
In occasione del premio Fraiese, la stessa componente della sinistra nostalgica, fomentando la sinistra goliardica, ha organizzato una “ovatio” ed una “pomodoratio” nei confronti del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio on. Gianni Letta, nel tentativo di far abortire il clima di cordialità instauratosi tra Governo nazionale ed Ateneo senese. Col risultato che gli esponenti più responsabili della stessa sinistra hanno chiesto scusa per l’episodio.
Con la nomina del nuovo direttore amministrativo la situazione si è capovolta: capacità, competenza e autorevolezza del tecnico hanno messo subito da parte il clima demagogico e indirizzato gli organi di governo verso la soluzione di problemi concreti. Basti pensare alla presa di servizio dei ricercatori ed allo svolgimento tranquillo ed in tempi ragionevoli delle sedute di Senato Accademico e CdA.
In questi giorni stiamo assistendo ad un evento propagandistico organizzato dallo studente e coordinatore comunale del PD Franco Ceccuzzi. In veste di parlamentare ha presentato una proposta di “Legge speciale per l’Ateneo senese” con cui si chiede allo Stato un contributo straordinario a fondo perduto di 100 milioni d’Euro per far fronte al disavanzo creato dagli amministratori universitari della sua parte politica. Non si capisce perché il Governo dovrebbe privilegiare Siena rispetto ad atenei con analoghi problemi di bilancio come Firenze, Pisa e Genova. Anzi, l’ateneo senese, risultando il primo per entità del dissesto, sarà l’ultimo ad avere finanziamenti a fondo perduto. il Governo non è mica la Misericordia. Questo l’on. Ceccuzzi lo sa bene; ma a lui, evidentemente, interessa solo l’uso politico dello scontato diniego governativo.
Agostino Milani
Coordinatore Comunale AN
E così quando è scoppiato lo scandalo del disastroso disavanzo, dimenticando le proprie responsabilità politiche in quella gestione (con aumento a dismisura delle dimensioni, missione e caratteristiche dell’Università per trasformarla in una macchina elettorale, senza considerare qualità, costi e impatto sulla città), la stessa componente ha cercato di eliminare Focardi, chiedendone contemporaneamente le dimissioni da rettore e il commissariamento di fatto, tramite la costituzione di un tavolo interistituzionale.
Tavolo, che alla prova dei fatti, si è mostrato prodigo di consigli ma non altrettanto di risorse, al punto tale che quando il Rettore, per fare fronte al pagamento degli stipendi, ha chiesto un finanziamento, per quanto coperto dal pagamento di interessi e da garanzie immobiliari, ha ricevuto risposta, per bocca del Presidente, che la Banca non è la Misericordia e l’Università si doveva rivolgere al Governo. Quando poi Focardi, in considerazione del piano di risanamento e delle valutazioni positive dell’Ateneo da parte del Civr, ha ottenuto dal Governo anticipazioni di fondi, comunque dovuti, per far fronte alle spese più urgenti, è tornata a farsi sentire la canea, con richieste di una nuova governance e riunioni di Senato e CdA interminabili, in cui sembrava che l’unico problema fossero le dimissioni del Rettore.
In occasione del premio Fraiese, la stessa componente della sinistra nostalgica, fomentando la sinistra goliardica, ha organizzato una “ovatio” ed una “pomodoratio” nei confronti del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio on. Gianni Letta, nel tentativo di far abortire il clima di cordialità instauratosi tra Governo nazionale ed Ateneo senese. Col risultato che gli esponenti più responsabili della stessa sinistra hanno chiesto scusa per l’episodio.
Con la nomina del nuovo direttore amministrativo la situazione si è capovolta: capacità, competenza e autorevolezza del tecnico hanno messo subito da parte il clima demagogico e indirizzato gli organi di governo verso la soluzione di problemi concreti. Basti pensare alla presa di servizio dei ricercatori ed allo svolgimento tranquillo ed in tempi ragionevoli delle sedute di Senato Accademico e CdA.
In questi giorni stiamo assistendo ad un evento propagandistico organizzato dallo studente e coordinatore comunale del PD Franco Ceccuzzi. In veste di parlamentare ha presentato una proposta di “Legge speciale per l’Ateneo senese” con cui si chiede allo Stato un contributo straordinario a fondo perduto di 100 milioni d’Euro per far fronte al disavanzo creato dagli amministratori universitari della sua parte politica. Non si capisce perché il Governo dovrebbe privilegiare Siena rispetto ad atenei con analoghi problemi di bilancio come Firenze, Pisa e Genova. Anzi, l’ateneo senese, risultando il primo per entità del dissesto, sarà l’ultimo ad avere finanziamenti a fondo perduto. il Governo non è mica la Misericordia. Questo l’on. Ceccuzzi lo sa bene; ma a lui, evidentemente, interessa solo l’uso politico dello scontato diniego governativo.
Agostino Milani
Coordinatore Comunale AN