La lettera del rettore era riservata e inopportunamente inviata alla stampa
SIENA. L’Università per Stranieri di Siena tiene a sottolineare che la lettera del rettore ai membri del tavolo permanente, che si occupa del problema dei rifugiati pakistani era, come le altre che l’hanno preceduta, ovviamente riservata, e che è stata del tutto inopportunamente inoltrata alla stampa da uno dei destinatari, dando così luogo alle strumentalizzazioni di queste ore.
Con uno sforzo economico che trova pochi paragoni, se parametrato al bilancio delle istituzioni senesi, l’Università per Stranieri di Siena sostiene la possibilità di cenare presso la mensa del DSU dal febbraio 2023 a tutti i rifugiati pakistani iscritti ai suoi corsi di lingua italiana: è una precisa scelta politica e culturale, e l’ateneo è intenzionato a continuare.
Perché questo sia possibile, occorre che le altre istituzioni, a partire dal Comune, facciano la propria parte, garantendo a queste persone i servizi essenziali che esse sono altrimenti costrette a cercare impropriamente nella struttura della mensa, provocando immaginabili problemi.
La lettera del rettore è volta a richiamare l’attenzione di tutte e tutti su questo nodo, ed è stata scritta dopo aver ricevuto varie proteste da parte del DSU che lasciano presagire, se nulla cambierà, l’impossibilità da parte del DSU stesso di proseguire con questo servizio sostenuto da Unistrasi.
L’Università per Stranieri di Siena