Unisin: "Monte dei Paschi: tutto tace..."

I sindacati commentano vendite di azioni e nomine

SIENA. In questi giorni l’assetto azionario della Banca sta avendo profonde trasformazioni. La notizia che ben il 27 percento delle azioni sono passate di mano (a sentire alcuni organi di stampa), non ci lascia indifferenti. Tale operazione non dovrebbe sfuggire al controllo delle Autorità di Vigilanza e della CONSOB; considerando anche il recentissimo subentro del nuovo Direttore Generale Viola, ci si aspetterebbe un tempestivo comunicato da questi organismi trattandosi della terza banca del sistema creditizio italiano: invece solo un silenzio assordante, in netto contrasto con i contenuti di una legislazione nazionale e comunitaria recente e meno recente sull’obbligo di comunicare tempestivamente eventi societari in materia di trasparenza, onorabilità degli esponenti in corso di nomina, eventuale costituzione di sindacati di blocco più o meno occulti che potrebbero costituire un serio danno al MPS.
La nomina di Mario Delfini, definito dalla stampa economica uno “storico collaboratore di Caltagirone” (articolo del Corsera apparso l8 febbraio 2012) e vice presidente dell’impresa di costruzioni Vianini lavori, fa capire che alcuni equilibri rimangono gli stessi. Il Monte dei Paschi somiglia ad una porta girevole dove qualcuno esce dalla porta e rientra dalla finestra. Sarebbe opportuno conoscere al riguardo il parere di Bankitalia e Consob: ancora silenzio totale.Contemporaneamente a l’evento delicatissimo di questo gigantesco passaggio di azioni, in Fondazione la scelta del nuovo componente della Deputazione è’ caduta su un’economista napoletana, Alessandra De Marco, dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha prevalso su altri 47 candidati.

La riflessione obbligatoria diventa più complessa. In un brevissimo lasso di tempo abbiamo l’ingresso di Viola che potrebbe essere il referente di una robusta cordata di imprenditori e finanzieri emiliani che potrebbero essere i compratori del 27%,(ovviamente è una ipotesi) la presenza non tanto velata dietro le quinte del senatore Franco Bassanini con la Cassa Depositi e Prestiti, l’ingresso in Fondazione della economista De Marco di cui bisogna capire il perimetro di interessi che rappresenta in Fondazione MPS.

Cari e prestigiosi componenti degli indirizzi politici rispettivamente di Banca d’Italia e di Consob, noi attendiamo che riferiate in una apposita audizione nelle sedi referenti delle due Camere quale significato hanno queste manovre troppo ravvicinate per non destare perplessità e qualche sospetto sulla volontà di smantellare MPS per svincolarlo dalla amorevole tutela dei cittadini senesi che non vorrebbero pentirsi di aver dato mandati politici agli esponenti della città di Siena e a quelli della Fondazione, nel timore – non del tutto infondato – che qualche giochetto di prestigio stia per essere attuato.

Noi aspettiamo, ma non lo faremo per lungo tempo …

Unità Sindacale Monte dei Paschi

(Foto Augusto Mattioli)