Un turista che non tornerà...
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SIENA. Gentile Redazione,
con mia moglie e le mie bambine abbiamo passato lo scorso fine settimana a Siena, godendo delle bellezze monumentali e museali, nonché approfittando della ricchezza artigianale ed enogastronomica per molti regali natalizi anticipati (Vinsanto, Brunello, oggetti in pelle, ricciarelli e panforte artigianale ecc.).
Quando domenica pomeriggio sono andato a riprendere l’auto, parcheggiata regolarmente entro le strisce bianche di via Vittorio Veneto non c’era più. Ho dunque scoperto dalle forze dell’ordine nei paraggi che era stata prelevata perché, in virtù di un’ordinanza mal segnalata, la zona era vietata alla sosta a partire dalla domenica mattina (causa partita Siena-Genoa). Da lì un’odissea inusitata correndo al comando della polizia municipale e quindi in taxi al deposito dell’azienda privata (!) che gestisce rimozioni e depositi delle auto: Laganà srl, immagino sulla base di una concessione trasparente e nell’interesse dei contribuenti… Il deposito, contrariamente alle regole citatemi dalla polizia municipale non era presidiato, per cui solo dopo lunga attesa e molte telefonate è arrivato un operatore dal quale ho potuto riavere la mia auto (pagando ? 110 con fattura di Laganà Siena srl; seguirà il pagamento della sanzione). Nel frattempo mia moglie e bambine hanno atteso due ore ad un incrocio, cariche di bagagli e delle buste delle inopportune compere (quando ha iniziato a piovere sono state accolte da un mezzo della polizia municipale, a giusto riconoscimento dell’umanità dei singoli).
Voglio essere chiarissimo: con quanto sopra non intendo pretendere un trattamento di favore in quanto giovane turista che contribuisce all’economia locale. Nell’ultimo anno ho guidato per 50.000 km in tutta Italia (sono un libero professionista) senza mai prendere una multa di alcun tipo; addirittura in tutta la mia vita non ho mai preso una multa per divieto di sosta a Roma, dove sono nato e cresciuto (le assicuro che la circostanza è inusuale). Insomma, rispetto con pignoleria e rigore il codice della strada, per cui non ho timore, anzi auspico, un’applicazione rigorosa delle regole da parte delle Forze dell’Ordine. In tutta Italia, tuttavia, ho sempre visto le ordinanze che vietano in via straordinaria la sosta segnalate in maniera ben più visibile (es. nastro anas ad 1.5 m con copia dell’ordinanza), anche a Roma che pure non brilla per organizzazione e civiltà giuridica. Qualche treppiedi con sopra il foglio A4 dell’ordinanza, peraltro coperto dalle altre auto in sosta, non co stituisce un modo civile per segnalare un’ordinanza di rimozione (sia chiaro, lo stadio non era in vista).
Dal giusto rigore si passa così ad una pratica vessatoria, probabilmente utile per fare cassa nel breve termine e per aumentare il fatturato di un’azienda amica (Laganà Siena srl). Se questo è incivile quando rivolto ai cittadini residenti, diventa anche masochista e incomprensibile se rivolto ai turisti. Con la crisi epocale del Monte dei Paschi ed un turismo in difficoltà in tutta Italia, saprete bene che un rilancio del turismo possa costituire un asset importante per consolidare la bellezza ed il benessere che avete costruito in questi secoli. Siatene giustamente orgogliosi, ma- detto con umiltà e simpatia – imparate a trattare i turisti con comunicazioni all’alltezza della Vs. storia!
Mi si obietterà che quanto denunciato costituisce solo un dettaglio nell’Amministrazione di una città splendida. E’ possibile, ma per quel dettaglio un turista onesto e benestante che aveva già programmato per dicembre un’ulteriore viaggio a Siena per visitare la Pinacoteca, sceglierà un’altra meta tra le splendide città toscane ed italiane.
Cordialmente
Fabio Romani
con mia moglie e le mie bambine abbiamo passato lo scorso fine settimana a Siena, godendo delle bellezze monumentali e museali, nonché approfittando della ricchezza artigianale ed enogastronomica per molti regali natalizi anticipati (Vinsanto, Brunello, oggetti in pelle, ricciarelli e panforte artigianale ecc.).
Quando domenica pomeriggio sono andato a riprendere l’auto, parcheggiata regolarmente entro le strisce bianche di via Vittorio Veneto non c’era più. Ho dunque scoperto dalle forze dell’ordine nei paraggi che era stata prelevata perché, in virtù di un’ordinanza mal segnalata, la zona era vietata alla sosta a partire dalla domenica mattina (causa partita Siena-Genoa). Da lì un’odissea inusitata correndo al comando della polizia municipale e quindi in taxi al deposito dell’azienda privata (!) che gestisce rimozioni e depositi delle auto: Laganà srl, immagino sulla base di una concessione trasparente e nell’interesse dei contribuenti… Il deposito, contrariamente alle regole citatemi dalla polizia municipale non era presidiato, per cui solo dopo lunga attesa e molte telefonate è arrivato un operatore dal quale ho potuto riavere la mia auto (pagando ? 110 con fattura di Laganà Siena srl; seguirà il pagamento della sanzione). Nel frattempo mia moglie e bambine hanno atteso due ore ad un incrocio, cariche di bagagli e delle buste delle inopportune compere (quando ha iniziato a piovere sono state accolte da un mezzo della polizia municipale, a giusto riconoscimento dell’umanità dei singoli).
Voglio essere chiarissimo: con quanto sopra non intendo pretendere un trattamento di favore in quanto giovane turista che contribuisce all’economia locale. Nell’ultimo anno ho guidato per 50.000 km in tutta Italia (sono un libero professionista) senza mai prendere una multa di alcun tipo; addirittura in tutta la mia vita non ho mai preso una multa per divieto di sosta a Roma, dove sono nato e cresciuto (le assicuro che la circostanza è inusuale). Insomma, rispetto con pignoleria e rigore il codice della strada, per cui non ho timore, anzi auspico, un’applicazione rigorosa delle regole da parte delle Forze dell’Ordine. In tutta Italia, tuttavia, ho sempre visto le ordinanze che vietano in via straordinaria la sosta segnalate in maniera ben più visibile (es. nastro anas ad 1.5 m con copia dell’ordinanza), anche a Roma che pure non brilla per organizzazione e civiltà giuridica. Qualche treppiedi con sopra il foglio A4 dell’ordinanza, peraltro coperto dalle altre auto in sosta, non co stituisce un modo civile per segnalare un’ordinanza di rimozione (sia chiaro, lo stadio non era in vista).
Dal giusto rigore si passa così ad una pratica vessatoria, probabilmente utile per fare cassa nel breve termine e per aumentare il fatturato di un’azienda amica (Laganà Siena srl). Se questo è incivile quando rivolto ai cittadini residenti, diventa anche masochista e incomprensibile se rivolto ai turisti. Con la crisi epocale del Monte dei Paschi ed un turismo in difficoltà in tutta Italia, saprete bene che un rilancio del turismo possa costituire un asset importante per consolidare la bellezza ed il benessere che avete costruito in questi secoli. Siatene giustamente orgogliosi, ma- detto con umiltà e simpatia – imparate a trattare i turisti con comunicazioni all’alltezza della Vs. storia!
Mi si obietterà che quanto denunciato costituisce solo un dettaglio nell’Amministrazione di una città splendida. E’ possibile, ma per quel dettaglio un turista onesto e benestante che aveva già programmato per dicembre un’ulteriore viaggio a Siena per visitare la Pinacoteca, sceglierà un’altra meta tra le splendide città toscane ed italiane.
Cordialmente
Fabio Romani