"Urge un incontro col Governo per conoscere il futuro della banca"
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SIENA. Le ultime notizie riguardanti le condizioni poste dalla Commissione UE per gli aiuti di Stato concessi dal Governo italiano al Monte dei Paschi di Siena delineano un quadro preoccupante.
Una Commissione UE arrogante, che pone condizioni di lacrime e sangue ad una Banca che già ha fatto sforzi straordinari di riduzione dei costi, ancorché poco sul fronte del recupero commerciale, mai poste per altre banche europee che hanno avuto aiuti di Stato; e ciò alla auspicabile fine di un percorso drammatico di una crisi senza precedenti. Un Governo italiano debole che svolge un ruolo notarile e non di difensore di una banca impegnata ad uscire da una crisi nella quale è precipitata per errori gestionali, responsabilità in corso di accertamento da parte della magistratura, ma anche per il sostegno allo Stato garantito con l’acquisto di una mole ingentissima di titoli di Stato. In questa situazione per il Paese, per Siena e la Toscana, il rischio più grande non è la nazionalizzazione; il rischio più grande non è la diluizione del peso della Fondazione e l’incognita di nuovi soci; il rischio vero è il mantenimento di una banca reale, presente sul territorio, con la potenzialità di riconquistare un ruolo di vertice nel sistema bancario nazionale ed europeo.
L’economia del Paese, i risparmiatori, non hanno bisogno di una nuova banca virtuale; i lavoratori hanno già pagato molto caro un conto salato per responsabilità non proprie. La città di Siena, la Toscana, in tutte le sue articolazioni ed espressioni istituzionali, politiche, associative, culturali, non resti immobile.
Un incontro urgente al Governo per un chiarimento strategico sull’avvenire del Monte dei Paschi è un dovere verso la Banca, verso il Paese, verso la comunità senese.
MORENO PERICCIOLI – MARCO SPINELLI – FABRIZIO VIGNI